A Marcellinara il nipote di Rocco Chinnici per evento "Peppino Impastato cento passi da ricordare"

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Marcellinara – “Peppino Impastato cento passi da ricordare” è l’evento che si è svolto venerdì scorso all’istituto comprensivo “don G. Maraziti” con il patrocinio di Avviso Pubblico (enti locali e regioni contro mafie e corruzione). Ad introdurre i lavori, il dirigente scolastico Saverio Molinaro. Illustri i relatori che sono intervenuti, tra loro, il commissario capo della Polizia di Stato e dirigente ufficio immigrazione della Questura di Verona, Antonio Scerbo Iose; il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo; il commissario della Polizia e funzionario del dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno Simone Averna Chinnici (nipote del magistrato ucciso dalla mafia). Nel suo intervento aprendo l’evento, il dirigente Molinaro si è focalizzato sul concetto di legalità “abbiamo pensato di lanciare questo messaggio forte: la legalità è un bene comune, immateriale ma anche un bene prezioso che può avere dei risvolti oggettivi e dei vantaggi per tutti”.

Iose: “Lo studio porta alla libertà”

Il commissario Iose complimentandosi per l’iniziativa che dà continuità all’iniziativa dell’anno scorso afferma rivolgendosi agli studenti: “magari fra vent’anni qualcuno di voi sarà seduto qui, con una divisa o una toga”. Per Iose “siamo nati in un’epoca felice, non ci sono bombe ma succedono cose sottotraccia, ancora più brutte delle stragi di una volta. L’intervento del procuratore è stato illuminante io vi dico solo due verbi da portare a casa. Studiare: ovvero approfondire le cose. Non accontentarsi della superfice ma andare in fondo e farlo con passione. Non significa, quindi, solo andare all’università per diventare avvocato, medico o ingegnere. Prendete una strada vostra e diventerete liberi. Lo studio porta alla libertà”. La seconda parola è Partecipare: “ho notato che i calabresi – afferma - tendono a delegare, a dire vabbè… non mi riguarda. Ma quando non vi occupate personalmente delle vostre cose sono esse stesse o qualcun altro a occuparsene al posto vostro. E così ci ritroviamo ad essere “famosi” per la ‘ndrangheta ma i calabresi possono essere famosi in tutti i campi. I procuratori Gratteri e Falvo sono nati qui. Come loro anche tanti luminari sono nati in Calabria. Studiate per diventare delle eccellenze e far sì che della Calabria se ne parli solo in positivo”. Il commissariò conclude rivolgendosi agli studenti: “partecipate, non giratevi dall’altra parte”, l’invito è sempre a parlare e a denunciare quello che di male avviene sotto i nostri occhi e, aggiunge “Io ho avuto paura solo il primo giorno di lavoro… il resto poi è consapevolezza. Sì, il primo giorno di lavoro ho avuto paura, ero in macchina per Catanzaro e i colleghi mi hanno portato in alcune vie sensibili e sono rimasto impietrito…ci guardavano, ci scrutavano vedevano le nostre facce… ho detto a me stesso, forse non riesco a fare questo lavoro, magari non sono all’altezza, ho pensato alla mia famiglia. Il giorno dopo la paura era sparita e si era trasformata in consapevolezza. Così come quando si denuncia si ha paura solo all’inizio poi capiamo che stiamo facendo il bene per la collettività”.

Chinnici: “Sui social il 90% delle cose che vi dicono sono dannose e finte”

Antonio Scerbo Iose nel passare la parola all’amico e collega Simone Averna Chinnici, ricorda il loro primo incarico insieme “facevamo l’alza bandiera e tutte le mattine durante il corso cantavamo l’Inno di Mameli sotto la pioggia o con la neve”. E, prosegue, “Simone porta un cognome importante con una storia pesante. Lui ha nel Dna il senso delle istituzioni, di uomo di Stato”. Il giovane Chinnici nel ringraziare le autorità civili, militari e religiose presenti, il preside e il professore Critelli per l’invito dice: “grazie per questa opportunità che mi avete dato, ovvero fare quello che fece anche mio nonno e che ha fatto mia madre, cioè entrare nelle scuole”. Si rivolge ai giovani parlando il loro linguaggio spiegando le cose belle ma anche quelle brutte. “Voi avete tutti tik tok immagino e li cosa vedete? Tutto appare bellissimo, giovani pieni di soldi con look costosi ma il 90% delle cose che vi dicono sono dannose, quello che fanno vedere è tutto finto. Magari in realtà praticano una vita onesta e quello che vi fanno vedere è solo per fare visualizzazioni. Alla lunga quello che si predica di male non paga. Se oggi seguite esempi sbagliati come chi vi dice di non mettere il casco, avrete in futuro un riscontro negativo”.

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Falvo: “Il vero cambiamento parte dai banchi di scuola”

Successivamente la parola è passata al procuratore Falvo: “è importante - dichiara - parlare nelle scuole, perché lo lotta alla criminalità organizzata si fa soprattutto nelle scuole, nella società, parlando ai ragazzi, ai giovani ovvero coloro che possono cambiare questa mentalità che fa proliferare le organizzazioni criminali. Di operazioni antimafia ne facciamo tante, in ‘Rinascita Scott’ ne abbiamo arrestati oltre 300 insieme a Gratteri, in un solo colpo… ne arrestiamo cento ma il giorno dopo ce ne sono duecento a prendere il loro posto. Il vero cambiamento si fa nelle scuole bisogna togliere quel consenso che le fa proliferare. Per far crescere questa coscienza”. Falvo evidenzia come “a volte anche inconsapevolmente si sente parlare di cose oggi lontane anni luce rispetto a quell’epoca”, dice ricordando Peppino Impastato e Rocco Chinnici che è stato, evidenzia “l’ideatore del pool antimafia quando ancora non se ne parlava. A Palermo poco tempo fa abbiamo incontrato anche Pif e parlato del suo film “La mafia uccide solo d’estate” dove si ripercorrono omicidi di mafia”. Infine, un invito a rivolgersi sempre alle autorità giudiziarie e non percorrere quella via che potrebbe sembrare una scorciatoia, ovvero a referenti criminali per risolvere i problemi.

Presenti alla manifestazione anche rappresentanti dell’arma dei Carabinieri; il parroco di Marcellinara don Giuseppe Critelli e Umberto Ferrari, coordinatore della segreteria di Libera Calabria. Tanti anche i sindaci del comprensorio che hanno partecipato, tra loro Vittorio Scerbo, Pietro Hiram Guzzi, Saverio Ruga e Antonello Formica. Ha moderato, il giornalista Vinicio Leonetti. La mattinata è stata allietata dagli intermezzi musicali di Maria Giovanna Stella al pianoforte e dal soprano Gessica Giampà.

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