Abramo customer care, mille lavoratori a rischio in Calabria: corteo di protesta a Catanzaro

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Catanzaro - Cori, fumogeni e striscioni per rivendicare il diritto al lavoro e alla dignità. Manifestazione a Catanzaro dove circa 400 lavoratori della Abramo Customer Care hanno raggiunto il centro Tim del capoluogo di regione con un corteo che ha unificato tre gruppi di lavoratori partiti dalle sedi di Settingiano, Crotone e Montalto Uffugo. La mobilitazione è stata promossa da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni per richiamare l’attenzione del governo e della Tim sul concreto rischio che oltre mille lavoratori calabresi perdano il posto di lavoro a causa della fine delle commesse nel settore dei call center. A fine mese scade anche l’ultima proroga del contratto con la Tim. I sindacati hanno ribadito a gran voce la necessità della convocazione da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy, di un tavolo nazionale aperto a tutte le parti per trovare una soluzione, considerando che – è stato evidenziato dai sindacati – “il progetto della Regione di una ricollocazione dei lavoratori attraverso una loro riqualificazione sul piano della digitalizzazione è sicuramente interessante ma non è realizzabile a breve termine”. Al presidio al Centro Tim del capoluogo hanno portato la loro solidarietà anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, e il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce.

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"Ritengo che sia necessario adottare tutte le misure per dare ossigeno a tutti questi lavoratori - ha dichiarato Fiorita. Devo dire che la Regione - ha aggiunto - sta facendo tutto il possibile da questo punto di vista. Queste però sono misure emergenziali che possono dare il tempo per arrivare a una misura strutturale che va ricercata con grandissimo coraggio anche immaginando che si possano affidare a personale qualificato come quello che ha lavorato fino ad oggi per la tim, servizi che possono essere svolti per la Regione o altri enti, per garantire la vera sopravvivenza di queste famiglie. Le istituzioni stanno facendo la loro parte, adesso deve farlo Tim per dare il tempo di trovare soluzioni strutturali". Secondo il sindaco Voce "Tim deve rendersi conto che i volumi di traffico devono andare ai nostri lavoratori. Che non pensassero di distribuirli in altri centri. Non possiamo permetterci di perdere nemmeno un lavoratore. Dobbiamo unire le forze per portare a casa un risultato che si sta protraendo ormai da troppo tempo. Sono tre anni che viviamo questa situazione da incubo. Dobbiamo salvare i posti di lavoro e concentrarci su questo obiettivo. Di sicuro il presidente Occhiuto sta facendo tanto, ma qui serve l'intervento del governo. Per situazioni simili, con poche decine di lavoratori, convocano tavoli su tavoli e qui sembra che ci siano lavoratori di serie A e di serie B. Noi non molliamo, vedremo come continuare la protesta, perché ripeto i volumi di traffico devono restare a questi lavoratori".

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Secondo il segretario Ugl Telecomunicazioni Calabria Pierpaolo Pisano "occorre una maggiore sensibilità da parte della politica a tutti i livelli. Roberto Occhiuto e l'assessore regionale al lavoro Giovanni Calabrese stanno seguendo la vicenda per mettere a terra una potenziale soluzione. Inevitabile che il tavolo che stiamo chiedendo al Ministero sarà quello all'interno del quale si dovrà comunque trovare una soluzione per mettere al sicuro il perimetro occupazionale di mille lavoratori di questa regione che già soffre dal punto di vista del lavoro. Si parla a livello nazionale, giustamente, di vertenze che riguardano anche 100-150 persone, è preoccupante che qui ci siano mille posti di lavoro nell'incertezza e se ne parli poco". Mentre per Gianluca Bifano (Fistel Cisl Calabria) "la Mobilitazione deve servire a far capire a Tim che deve dare una mano a questo territorio e non può staccare la spina come se niente fosse perché è di questi giorni la notizia di un'offerta vincolante che dipende anche da quello che riesce a mettere in campo Tim che ha una responsabilità sociale verso questo territorio e verso questi lavoratori. Il nostro è un settore da tempo in crisi e la vertenza è difficile per questo nonostante la vicinanza delle istituzioni serve la vicinanza di Tim".

B.M.

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