Ambulanza si rompe durante intervento a Jacurso, appello di tre sindaci: "Intervenire su rete del 118"

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Jacurso - Grido di allarme dei Sindaci di Jacurso Ferdinando Serratore, di Maida Galdino Amantea e San Pietro a Maida Domenico Giampa’, sulle condizioni in cui versa stabilmente la postazione del 118 di Maida. "È di qualche mese addietro - si legge in una nota dei tre sindaci - la denuncia della presenza nella stessa postazione del solo infermiere senza autista. È di oggi l’inquietante episodio, che non si può sottacere, di una emergenza sanitaria nell’abitato di Jacurso, dove un cittadino bisognevole di cure urgenti, tra l’altro dimesso pochi giorni prima dall’ospedale, in un quadro di pesante sofferenza, lo spettro di una sanità calabrese in uno stato di ingravescente agonia".

"I fatti - spiegano - rientrano in una narrazione a dir poco aberrante. Attivazione del 118, primo intervento col solo infermiere che palesava assieme all’autista il cattivo stato di funzionamento dell’ambulanza. Atterraggio dell’elisoccorso e tempistico intervento del medico ed infermiere, che si prodigano a valutare il quadro clinico del paziente e conseguenziale monitoraggio. È stato incomprensibile, a quasi sera, che l’elicottero si levasse in volo senza equipe medica e paziente a bordo, additando motivazioni equivoche e discutibili".

"La scelta dei sanitari - aggiungono - conduceva sull’ospedale di Catanzaro, ma purtroppo a metà percorso l’ambulanza andava in panne, pur a conoscenza delle precarie condizioni dell’automezzo, si attivava un’altra postazione in soccorso, con dispendio di tempo a scapito della vita, per poi porre fine al calvario del povero malcapitato. I tre Sindaci s’interrogano, dov’è finita la rete dell’emergenza in Calabria, tra le più blasonate d’Italia ed oggi fanalino di coda? A scanso di letture strumentali, questi sono fatti oggettivi, non c’è nessun intento a premeditare sentenze, ma a conoscere per non dimenticare".

Questo l’appello dei Sindaci, affinché "chi è preposto ai vari livelli di responsabilità intervenga prima di divenirne complice. Lo faccia con profondo sussulto di coscienza, perché è chiaro a tutti che le poche eccelse risorse umane ancora rimaste, non debbano quotidianamente scontrarsi con una cronica inadeguatezza di sistema organizzativo gestionale. Sulla delicata situazione -  i Sindaci firmatari del documento - prima autorità sanitaria di ogni comunità, chiedono un sollecito incontro con i vertici aziendali, per comprendere quanto ancora c’è da aspettare per portare seriamente la sanità al centro della persona. Con l’opportunità di aprire uno spaccato di malasanità che, nel caso specifico, possa fare luce su fatti gravi, dove per motivi di privacy s’impone la debita  riservatezza, ma non l’eventuale costituzione in giudizio".

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