
Lamezia Terme - "Dalla risposta all’interrogazione parlamentare presentata dalle senatrici Raffaella Paita e Silvia Fregolant di Italia Viva il 7 maggio 2025 inerente lo spostamento della base dei canadair da Lamezia a Crotone, si evince chiaramente che tale scelta scellerata, decisa dal presidente Occhiuto in collaborazione con l’A.U. della SACAL Sig. Franchini, è di natura meramente politica". E' quanto affermano in una nota da Lamezia Libera che proseguono: "Così si affossa l'aeroporto “Sant’Eufemia” e l’intera città di Lamezia Terme e, di conseguenza, si raggiunge lo scopo di far sviluppare l’aeroporto fallito di Crotone e l’intera città Pitagorica. A distanza di circa 55 anni la storia si ripete. A cavallo tra la fine degli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta l’intera città di Lamezia Terme scese in piazza per chiedere a voce alta l’istituzione dell’Università in Calabria, precisamente nel territorio del comune di Lamezia Terme, in quell’occasione scesero in piazza per più di un mese: lavoratori, studenti, commercianti, artigiani, professionisti, disoccupati, politici veri, ecc. Finalmente, dopo una lunga protesta, dai palazzi romani arrivò la tanto sospirata notizia positiva che la Calabria avrebbe avuto il suo Ateneo, ed una commissione, istituita dall’allora Ministero della Pubblica Istruzione, indicava la piana lametina come zona centrale, strategica e servita da infrastrutture di trasporto ideali per ospitare l’Università della Calabria".
"Successivamente, in una notte in cui il CIPE finanziava l’opera, la sede dell’Ateneo venne dirottata in un batter d’occhio nelle lande del deserto di Arcavacata di Rende in provincia di Cosenza, quest’ultima forte della presenza dell’on. Giacomo Mancini (Ministro dei Lavori Pubblici) e dell’on. Riccardo Misasi (Ministro della Pubblica Istruzione). In quell’occasione la classe politica catanzarese rimase cieca, muta e sorda, anzi… Oggi è il turno della base dei canadair che il presidente Occhiuto a tutti i costi vuole spostare a Crotone, nonostante i pareri contrari del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, del Dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco e dell’attuale Ministro degli Interni, che ha sempre dimostrato contrarietà a questa scelta scellerata, insensata e irresponsabile, tanto che dichiarò con toni decisi che di trasferimento dei canadair non ne avrebbe voluto sentite parlare"
"Successivamente il sig. Occhiuto tranquillizzava i politici crotonesi promettendo Loro che avrebbe convinto il Ministro Piantedosi a cambiare idea. Adesso da Roma arriva la doccia fredda da parte del Sottosegretario di Stato per l’Interno on. Prisco, che conferma il trasferimento a Crotone nonostante l’aeroporto di Lamezia Terme sia situato in posizione baricentrica e strategica e nonostante i pareri tecnici contrari. Inoltre, è importante ribadire che lo stesso aeroporto ha un coefficiente di visibilità altissimo, tanto da risultare uno dei più sicuri d’Italia e certamente il più sicuro rispetto agli altri due aeroporti calabresi".
"A questo punto, visto e considerato che la scelta di spostare i canadair è soltanto di natura politica ed elettoralistica e costerebbe alla collettività calabrese ben 20 milioni i euro per realizzare infrastrutture al servizio degli aerei antincendio nell’aeroporto di Crotone, infrastrutture già esistenti e operative nell’aeroporto lametino sin dai primi anni del 2000, sarebbe opportuno l’intervento della Corte dei Conti per bloccare tale sperpero. Inoltre, all’on. Prisco, nel rispondere all’interrogazione parlamentare, è sfuggito che Il TAR della Calabria con sentenza 1638/2025 ha annullato l’aggiudicazione della gara per la progettazione e la direzione dei lavori del progetto “Cis Volare” relativo alla nuova base aerea di Protezione civile regionale nell’aeroporto crotonese. Cosa sarà successo nell’astronave romana? Hanno vinto le pressioni dei forti o hanno ceduto i deboli? Esiste ancora una classe politica a Lamezia? Se esiste faccia sentire la sua voce. Cosa pensano i seguaci lametini di Occhiuto di questa scellerata scelta? In base ad alcune dichiarazioni recenti di qualche seguace, sembrerebbe proprio che, nonostante Lamezia perderà la base dei Canadair, la scuola dei DOS (unica in Italia a livello europeo) e probabilmente il reparto volo dei Vigili del fuoco, continueranno a difendere tale scellerata scelta".
"Chiunque parli dello sviluppo dell’aeroporto di Lamezia, prima deve documentarsi e conoscere dello stesso aeroscalo il trascorso, il presente e il futuro e non parlare in modo vago e propagandistico. Com’è possibile che, in questo periodo in cui la classe politica catanzarese invoca a voce alta l’area urbana Catanzaro-Lamezia, oggi come allora (quando si lottava per l’Ateneo), rimane muta, sorda e cieca? Possibile che i politici catanzaresi alzano la voce soltanto quando si paventa lo spostamento di qualche ufficietto o servizietto dalla città dei tre Colli alla città della Piana o quando gli stessi politici pretendono che l’aeroscalo lametino venga denominato aeroporto di Catanzaro? Come mai il Sottosegretario di Stato per l’Interno Wanda Ferro, che esprime spesso la sua vicinanza alla città della Piana, non si è mai espressa e non si esprime su questa vicenda? Adesso basta. Bisogna impedire a tutti i costi il trasferimento della base dei canadair da Lamezia a Crotone senza se e senza ma. Adesso come non mai Lamezia tutta deve mobilitarsi civilmente, pacificamente e ordinatamente per far sentire la propria voce, far capire alla classe politica locale che deve svegliarsi e far capire al Presidente Occhiuto che Lamezia non si rassegna. La città della Piana non può più essere sacrificata sull’altare e non può più essere calpestata e mortificata, sul destino di Lamezia devono deciderei lametini e non i vari Presidenti della regione Calabria di turno. Se non ci sarà un reazione ed uno scatto d’orgoglio da parte dei cittadini di Lamezia, oggi è il turno dei canadair, ma un domani, non troppo lontano, potrebbe essere il turno del centro regionale di neurogenetica e del centro protesi dell’INAIL - concludono - che potrebbero prendere il volo per la città dei Bruzi".
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