Camera penale di Lamezia in visita al carcere di Siano

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Lamezia Terme - "Nell’ ambito dell iniziativa indetta da UCPI “ Ristretti ad Agosto”, i penalisti Lametini rappresentati dal Presidente Avv. Renzo Andricciola, dal Segretario Avv. Antonio Muscimarro e dal responsabile locale Osservatorio Carceri Avv. Antonio Gigliotti, unitamente ai giovani colleghi della Scuola Territoriale (Resp. Avv. Tiziano Lio)e agli iscritti al corso di difensore d'ufficio, hanno reso visita ai detenuti presso il carcere di Siano" è quanto si legge in una nota.

"L'iniziativa finalizzata a prendere contezza della situazione detentiva, ed a sensibilizzare l'opinione pubblica e la classe politica sul problema carceri. I suicidi - spiegano - dall’inizio dell’anno sono già 53, le condizioni dei detenuti sempre più precarie, sovraffollamento, carenza di personale, carenza di strutture, carenza di personale socio sanitario.

Riferiscono il Presidente Andricciola unitamente a Muscimarro e Gigliotti, dopo aver incontrato la Direttrice Dr. ssa Delfino, ed il primo dirigente dell’ istituto penitenziario Dr. Carnevale: “Nonostante le criticità fisiologiche, la Casa Circondariale di Catanzaro mantiene con tanti sforzi dell’Amministrazione Penitenziaria e del personale, un livello accettabile di condizione di detenzione, questo quanto abbiamo riscontrato dalla visita odierna. Il problema è su scala nazionale dove ci sono istituti a limite della decenza, dove si nasconde una profonda crisi del senso comune di umanità. Se ci fosse stato in questi anni un senso di umanità non saremmo stati qui a contare le centinaia di morti. Le carceri italiane sono al collasso sotto ogni profilo, ma la cosa che più preoccupa è l inerzia della politica. La Costituzione calpestata quotidianamente su quella che deve essere la finalità della pena e sulle modalità di esecuzione. Per “alleviare” questa situazione tragica, ci sarebbe la possibilità immediata di intervento legislativo, tramite una liberazione anticipata speciale, una amnistia oppure un indulto, atti di clemenza più volte invocati anche dal Santo Padre. Lo stato di disperazione delle condizioni dei detenuti non è più prorogabile. La politica è ancora in tempo a recuperare il gap di civiltà assente nelle carceri”.

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