Lamezia, il nuovo bilancio accende il dibattito: debito da ridurre in tre anni e staff del sindaco nel mirino

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Lamezia Terme - All’indomani del Consiglio comunale che ha approvato assestamento ed equilibri di Bilancio, non sono mancate le novità rispetto alla precedente consiliatura. Intanto, la voce che emerge in maniera preponderante è quella relativa al Piano di rientro del debito dell’Ente che dovrà avvenire entro tre anni e non più spalmata in dieci anni. Come già scritto nella cronaca dei lavori del Consiglio, si tratta della cifra di 7.671.940,51 euro che saranno impegnati nel Bilancio di previsione 2025/2027, nel seguente modo: anno 2025 euro 1.928.656,75; anno 2026 euro 2.778.656,75; anno 2027 euro 2.964.627. E questo dopo i “dettami” arrivati dalla Corte dei conti.

Ma il dibattito scaturito in Aula ha poi fatto emergere altri elementi. Fra i tanti, ha animato la discussione la decisione di inserire nel Bilancio previsionale, contrariamente all’Amministrazione precedente, la presenza di alcune unità che faranno parte dello staff del sindaco per supportare la sua attività e, pare, anche quella della Amministrazione. Insomma, una sorta di “Giunta allargata”, un’appendice dell’esecutivo composta da esponenti dei partiti. Come hanno ribadito esponenti della stessa maggioranza, uno staff politico per consentire di “ottimizzare” il lavoro del primo cittadino. Un sindaco che, evidentemente, ha bisogno di “rinforzi” e che rimarrà poco nella sua stanza per eventuali impegni professionali e dovrà essere “coadiuvato”. Le figure prescelte al costo di 70mila euro annui (350mila per la durata del mandato), sono esponenti politici vicini, secondo i soliti bene informati, a Forza Italia, Lega, Lamezia Domani e forse, anche una giornalista. Insomma, 4 unità che saranno a carico dei contribuenti lametini. Probabilmente, anche qualche elettore di Murone, non si aspettava di certo che l’avvocato avesse bisogno di ulteriore personale oltre ai sette assessori. Fin qui, qualcuno dice che potrebbe essere tutto normale. Che ricadrebbe nel “diritto” di chi vince.

Tuttavia, non sono mancate le critiche contro questa decisione, e non solo dall’opposizione con Gianpaolo Bevilacqua e il centrosinistra, ma sono arrivate anche da esponenti importanti della maggioranza come Giancarlo Nicotera. “Una spesa superflua se fatta con connotati politici e non tecnici”; ha avuto modo di stigmatizzare l’ex presidente del Consiglio comunale. Per il quale “sarebbe invece auspicabile assumere del personale che negli anni viene formato e rimane in capo ed a supporto tecnico dell'amministrazione comunale, visto che vanno a sostituire personale vincitore di concorso e confluito in altre amministrazioni". Una constatazione, anzi diremo forse una vera e propria “contestazione” oltremodo significativa non affatto infondata. Infatti, in tema di Pubblica amministrazione, l’articolo 90 del Tuel dispone che «Il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi può prevedere la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze del sindaco, del presidente della provincia, della giunta o degli assessori, per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dell’ente, ovvero, salvo che per gli enti dissestati o strutturalmente deficitari, da collaboratori assunti con contratto a tempo determinato, i quali, se dipendenti da una pubblica amministrazione, sono collocati in aspettativa senza assegni». Insomma, nella composizione degli Uffici di staff degli organi politici va data priorità al personale interno.

A confermarlo anche la Sezione lavoro della Cassazione (ordinanza n. 28918 del 18 ottobre 2023) che ha evidenziato in proposito che “la norma è chiara nell’indicare il criterio di un prioritario ricorso al personale interno, poiché gli uffici in questione devono essere costituiti da dipendenti dell’ente, e anche ove ammette il ricorso a collaborazioni di soggetti esterni, salvo che per gli enti dissestati o strutturalmente deficitari, considera che la scelta di tali soggetti possa cadere su dipendenti di altra pubblica amministrazione: in sostanza, un criterio di gradualità, che privilegia il personale già in forza all’ente (e alla P.A.) e che appare del tutto coerente con l’esigenza di un contenimento della spesa pubblica, esplicitamente affermata a proposito degli enti dissestati o strutturalmente deficitari ma che non può ritenersi limitata a questi ultimi”. Individuare esponenti politici a supporto di sindaco e Giunta, anche per esponenti della stessa maggioranza è uno “spreco” di denaro pubblico, tanto più se esiste personale interno. Quanto accade a Lamezia, con la nuova Amministrazione, potrebbe configurarsi senza dubbio come un caso di spoils system esagerato e fuori da ogni comprensibile logica e che nuoce alla casse comunali.

A.C.

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