Dati in crescita in Calabria sull'obesità, dietista lametina: "Problema sempre più diffuso fra i giovani anche in città"

sovrappeso-obesita0.22.57_7e9ef_ea9b0.jpg

Lamezia Terme - Dal 1 ottobre 2025, con l’approvazione in Senato della Legge Pella, l’Italia diventa il primo paese al mondo a riconoscere l’obesità come malattia cronica “progressiva e recidivante”, dettando disposizioni per la prevenzione e la cura di una patologia che interessa attualmente circa 6 milioni d’italiani, il 12% della popolazione – persone che potranno da oggi usufruire di prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, essendo il disturbo inserito nei LEA. La novità interessa a pieno titolo anche la Calabria: secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità relativi al biennio 2022-2023, e ripresi da Ansa per l’ultima Giornata Mondiale contro l’obesità, il 35,7% dei calabresi è in sovrappeso, e uno su 10 soffre di obesità. Una situazione preoccupante che indica un peggioramento nella diffusione di queste problematiche rispetto al passato.

“I dati dell’ISS rispecchiano pienamente ciò che osservo ogni giorno nella mia pratica clinica a Lamezia”, spiega la dottoressa Martina Di Cello, dietista lametina di recente presente alle giornate di prevenzione di Komen Italia presso il Parco Impastato, all’attivo una collaborazione con l’Asd Lucky Friends per la cura dell’alimentazione dei giovani atleti paralimpici. “Il sovrappeso e l’obesità sono in aumento, non solo tra gli adulti ma anche tra i più giovani” sottolinea la dottoressa, “Le cause principali sono uno stile di vita sempre più sedentario e scelte alimentari poco equilibrate, a cui si aggiunge una diffusa mancanza di educazione alimentare. Un tempo iperglicemia, ipercolesterolemia e altre alterazioni metaboliche erano tipiche dell’età adulta; oggi, invece, accolgo in studio ragazzi che già presentano queste problematiche e che spesso pensano di poterle correggere solo con i farmaci, dimenticando che la prima medicina è ciò che mangiamo. È ancora radicata l’idea che ci si debba rivolgere a un professionista della nutrizione solo quando la patologia è già presente o quando si desidera perdere peso. In realtà, sarebbe fondamentale pensare alla consulenza nutrizionale come a un percorso di prevenzione e miglioramento del benessere, utile per imparare a mangiare meglio e a prendersi cura di sé prima che compaiano i problemi. Per questo motivo è indispensabile promuovere programmi di prevenzione e sensibilizzazione che coinvolgano famiglie, scuole e comunità, per diffondere una nuova cultura dell’alimentazione e della salute”.

Di-Cello-camice_d734a.jpg

Trattandosi a tutti gli effetti di condizioni patologiche, obesità e sovrappeso portano con sé delle conseguenze possibili sulla salute di adulti, adolescenti e bambini. “Il bambino obeso di oggi sarà probabilmente l’adulto multipatologico di domani”, continua la dottoressa Di Cello, “Sovrappeso e obesità hanno conseguenze diverse a seconda dell’età, ma tutte potenzialmente gravi. Negli adulti aumentano il rischio di malattie croniche come diabete di tipo 2, ipertensione, patologie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e, in generale, un maggiore rischio di mortalità. Nei bambini e negli adolescenti, oltre alla possibilità di sviluppare precocemente le stesse malattie, possono manifestarsi disturbi ortopedici, problemi respiratori, alterazioni metaboliche e ormonali già in giovane età. Non vanno trascurati nemmeno gli aspetti psicologici, poiché il peso in eccesso può compromettere l’autostima e favorire l’insorgenza di disturbi del comportamento alimentare. Non a caso, in Italia è stata approvata la legge che riconosce ufficialmente l’obesità come malattia cronica, a sottolineare che non si tratta solo di una questione di stile di vita, ma di una condizione complessa che richiede un approccio medico e multidisciplinare strutturato”.

Cosa fare dunque, secondo l’esperta, per arginare il problema? “Le regole fondamentali sono poche ma molto efficaci. Sul piano alimentare, è importante privilegiare frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e carni bianche, e limitare zuccheri semplici, bevande zuccherate, alcol, prodotti industriali, cibi ultraprocessati, insaccati e carne rossa. Fondamentale anche mantenere porzioni adeguate ed equilibrate durante la giornata: è sempre la dose che fa la differenza. Seguire un’alimentazione equilibrata non significa privarsi di tutto, ma imparare a concedersi con consapevolezza qualche piccolo piacere, ricordando che ciò che conta davvero è quello che mangiamo ogni giorno. “Alimentarsi” e “nutrirsi” non sono la stessa cosa: non tutto ciò che mangiamo ci nutre davvero. Ѐ importante dare al corpo ciò di cui ha bisogno, non solo “riempirlo”. La regolarità è un altro aspetto chiave: non servono diete rigide o regimi estremi, ma abitudini sostenibili e personalizzate, compatibili con la propria routine. Sul piano dello stile di vita, è essenziale limitare la sedentarietà, praticare almeno 150–300 minuti di attività fisica moderata a settimana, bere molta acqua, dormire a sufficienza e mantenere orari regolari per i pasti. Ogni giorno la nostra salute dipende da ciò che mettiamo nel piatto — ed è da lì che inizia la prevenzione”.

Il mese dedicato alla prevenzione dell’obesità è marzo – la Giornata Mondiale si celebra il 14 –, e in molti scelgono di preoccuparsi del proprio benessere alimentare proprio in prossimità della bella stagione, per motivi estetici. Ma è davvero la primavera il periodo ideale per intraprendere un percorso alimentare con uno specialista? O si tratta di una scelta più impegnativa che travalica questo genere di preoccupazioni? “La salute non ha stagione - conclude la dottoressa - ogni momento è buono per iniziare a migliorare le proprie abitudini a tavola, se la motivazione è la salute. La primavera può essere una spinta iniziale grazie alla voglia di rinnovamento che porta con sé, ma non è la stagione a fare la differenza: ciò che conta è la costanza e la consapevolezza con cui si sceglie di prendersi cura di sé. L’importante è non fermarsi all’aspetto estetico, ma puntare a un cambiamento duraturo che migliori davvero la qualità della vita. Un percorso alimentare efficace non è una “dieta lampo” che termina con l’estate, ma uno stile di vita equilibrato e sostenibile che si costruisce nel tempo. Come mi piace ricordare: la prova costume dura un’estate, la prevenzione dura tutta la vita”.

Giulia De Sensi

© RIPRODUZIONE RISERVATA