Catanzaro - "Sono molto emozionata perché assumo sulle mie spalle – che sono piccole però sono anche allenate – un peso e una responsabilità molto grandi. Ovviamente sono onorata di aver ricevuto dal Consiglio superiore della Magistratura questo incarico per dirigere questa antica e prestigiosa Corte d’Appello. Farò di tutto per esserne all’altezza. Certamente non lesinerò né tempo né energie per essere al servizio dell’istituzione". Lo ha dichiarato la nuova presidente della Corte d’appello di Catanzaro, Concettina Epifanio, che si è insediata questa mattina al Palazzo di giustizia di Catanzaro.
Alla cerimonia di insediamento hanno partecipato la presidente facente funzioni Gabriella Reillo, il procuratore generale Giuseppe Lucantonio, i vertici degli uffici giudiziari del Distretto di Catanzaro, rappresentanti dell’avvocatura, delle forze di polizia e delle istituzioni civili e religiose. "Io – ha esordito Epifanio – ho lavorato 40 anni nel distretto della Corte d’Appello di Reggio Calabria. Quel territorio lo conosco benissimo, non bene. Questo non lo conosco ancora ma ci sarà il tempo, anche perché c’è tutta la volontà, l’entusiasmo e la passione per conoscere la realtà in cui opererò per i prossimi anni. Ovviamente la priorità è la piaga della criminalità organizzata, che purtroppo ha esteso i suoi gangli tutto il territorio nazionale e non solo. Ma la priorità è anche la tutela dei diritti dei cittadini, di quelli che magari non sono toccati più da vicino dalla macro criminalità, ma che subisce giorno soprusi e angherie a cui si è portati a dare minore importanza. Anche questi cittadini hanno diritto di avere ascolto e di avere le risposte che attendono". Dal punto di vista dell'organizzazione degli uffici giudiziari Epifanio ha precisato: "Non credo per nulla all’uomo solo o alla donna sola al comando. Chi ha la responsabilità della direzione di un ufficio, in una qualsiasi realtà, anche se qui parliamo degli uffici giudiziari, deve saper dire sì quando si deve dire sì e dire no quando si deve dire no. Però questo va fatto dopo essersi confrontato con gli interlocutori che hai davanti. La mia strategia questa è stata sempre ed è stata una strategia vincente". Sollecitata dai cornisti la neo presidente della Corte d'Appello si è espressa in merito alla riforma della giustizia approvata dall’ultimo Consiglio dei ministri: "Aspetto intanto di approfondirla. Certamente – ha sostenuto Epifanio – di una cosa sono convinta e lo dirò in tutte le sedi. Questa è una riforma della giustizia che non va nella direzione che tutti avremmo voluto da decenni ormai. Io sono da 40 anni in magistratura e da 40 anni non sento dire altro – e non faccio altro che vivere sulla mia persona – anche quella che è la vera piaga, il vero problema della giustizia e cioè la lentezza dei processi. Questa riforma non fa nulla, ma proprio nulla in questa direzione" - ha concluso.
Il profilo
Concettina Epifanio, che fino a qualche giorno fa ha ricoperto l'incarico di Presidente del Tribunale di Palmi, vanta una lunga e prestigiosa carriera nella magistratura, iniziata nel 1984. Ha ricoperto incarichi di primaria importanza in diverse sedi, tra cui la il Tribunale di Reggio Calabria. La profonda conoscenza del territorio calabrese e la comprovata esperienza in materia civile e penale, unite a una spiccata capacità di gestione e coordinamento, hanno reso la figura di Concettina Epifanio ideale per guidare la Corte d’Appello di Catanzaro. Negli anni, infatti, si è occupata, del contenzioso civile, in primo e in secondo grado, comprese le materie della volontaria giurisdizione e della famiglia e del contenzioso penale, anche con applicazione alla Corte di Assise. In queste vesti ha curato tra gli altri la stesura della motivazione della sentenza per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso, di omicidio pluriaggravato e di porto e detenzione illegali di armi comuni da sparo. Lo scorso 20 maggio, Epifanio è stata eletta dal Csm con 17 voti a favore mentre 16 preferenze sono andate a Gabriella Reillo che ha ricoperto l'incarico di facente funzioni. Una sfida combattuta, decisa dal voto a favore di Epifanio del vicepresidente del Csm (il cui voto vale doppio) Fabio Pinelli.
Bruno Mirante
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