Lamezia Terme - Ѐ stato presentato in via Reillo, presso la sede di Comunità Progetto Sud il Progetto Casa – Comunità, Alleanze e Solidarietà per l’Accoglienza, finalizzato alla sensibilizzazione delle comunità, alla formazione delle famiglie e al sostegno dei minori nei percorsi d’affido e di adozione. Si tratta di un progetto nazionale della durata complessiva di 18 mesi, promosso dal Forum delle Associazioni Familiari – rappresentato dal presidente nazionale Adriano Bordignon e dal presidente regionale Claudio Venditti – in collaborazione con il Centro Comunitario Agape – rappresentato dal presidente Mario Nasone – e con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Presenti alla conferenza stampa, moderata dalla giornalista Maria Pia Tucci, anche don Giacomo Panizza, presidente di Comunità Progetto Sud, ente antesignano nei percorsi di affido all’indomani della chiusura di Istituti e riformatori minorili; inoltre la presidente dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali Sonia Bruzzese, l’assistente sociale referente del progetto Alice Pizzi, il rappresentante del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria Giuseppe Marino. Accanto a loro, le testimonianze di quattro diverse famiglie del territorio coinvolte in percorsi di adozione e affido: è per favorire situazioni virtuose e storie a lieto fine come quelle raccontate che nasce questo progetto, in un periodo in cui, secondo le dichiarazioni del presidente Venditti e del presidente Bordignon, “le adozioni internazionali sono più difficili, a causa di situazioni di guerra contingenti” ma in cui, come riferito dal presidente Nasone, “esistono oltre 150 milioni di orfani di guerra e carestia sparsi nel mondo”, e caso a parte sono gli affidi di minori non accompagnati che arrivano in Italia attraverso le rotte migratorie. In una situazione in cui aumentano le necessità dei minori in affido – vittime di traumi, con problemi di salute e di fragilità – il progetto Casa, illustrato dalla referente Pizzi, “si propone di puntare a una promozione culturale che garantisca più partecipazione, solidarietà e condivisione all’interno delle comunità, per creare una rete stabile di sostegno ai minori e alle famiglie”.
Il progetto si propone di farlo attraverso corsi di formazione per i genitori e gruppi di autoaiuto, workshop nelle scuole, eventi, convegni e comunicati a mezzo stampa, ma anche garantendo ai minori un aiuto concreto attraverso un sostegno psicologico individuale e percorsi educativi personalizzati. Come sottolineato dalla presidente Bruzzese, in un discorso condiviso con l’avvocato Marino, “importante a questo scopo anche la formazione del personale e il lavoro di equipe, fra assistente sociale, psicologo, educatore”. “L’adozione e l’affido sono scommesse su aspetti della vita che hanno bisogno di maturità, di tecnica, di concentrazione, di voler bene ai piccoli”, conclude don Giacomo, in un lavoro che per Bordignon è “di alleanza con le famiglie, la collettività, le associazioni, le istituzioni” – giunti anche i saluti e la promessa di collaborazione del presidente Occhiuto. Perché, come ripetuto anche da Maria Pia Tucci, “è necessario portare il cuore anche all’interno delle Istituzioni”.
Giulia De Sensi
© RIPRODUZIONE RISERVATA