Lamezia, l’ex dispensario da struttura abbandonata a possibile asilo o centro di salute mentale

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Lamezia Terme – Un tempo era il dispensario di igiene sociale per l’educazione sanitaria e la prevenzione delle epidemie, oggi una struttura fatiscente che però potrebbe presto avere nuova vita, come asilo nido o come centro di salute mentale.

La struttura, di proprietà dell’Asp e risalente molto probabilmente agli anni ’30, si trova in via Salvatore Miceli e, come in tutta Italia, era destinata a facilitare la prevenzione e la profilassi delle malattie, in particolare la tubercolosi. Diverse le destinazioni d’uso negli anni dell’edificio che fu dedicato alla memoria della marchesa Checchina D’Ippolito, nobildonna nicastrese e moglie del barone Francesco Nicotera Severisio. L’ex dispensario di igiene sociale, rimodulato poi nella gestione, ha ospitato negli anni il distaccamento di medicina del lavoro e anche il Sert (servizio per le tossicodipendenze). Dal 1994 al 2010 è stato invece sede del centro veterinario dell’Asp, per poi cessare del tutto le attività al suo interno. E della sua storia, l’edificio ne porta i tutti segni tra i calcinacci e le crepe sui muri, l’erba incolta, i macchinari in disuso accantonati fuori e anche un’ambulanza ferma davanti al piazzale.

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La struttura però, a breve, come anche confermato dal direttore generale dell’Asp, Giuseppe Perri, potrebbe presto trovare una nuova destinazione. “C’era un’autorizzazione del precedente direttore generale che lo dava in concessione alla  Misericordia per la realizzazione all’interno dello stabile – ci spiega il direttore Perri – di un asilo nido che ospitasse prioritariamente i bambini dei dipendenti dell’azienda, ed era stata fatta domanda per avere delle sovvenzioni esterne".

"Un mese fa ho ricevuto comunicazione che per la ricerca del finanziamento è intervenuta la Misericordia nazionale, che farà una fideiussione per le risorse che servono. Se non avrò però a breve atti concreti sui finanziamenti, rientrerò in possesso di questo bene aziendale per destinarvi il centro di salute mentale più il centro diurno, sempre del Csm, essendo la struttura in una zona centralissima, vicino agli altri servizi territoriali. Ovviamente il tutto dopo interventi di ripristino, in quanto lo stabile è inagibile e deve essere messo a norma con i requisiti previsti dalla legge. E’ stata fatta anche una perizia tecnica”. Entro fine mese dunque l’azienda dovrebbe decidere cosa si realizzerà effettivamente nella struttura.

Alessandra Renda

 

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