Lamezia Terme – Si sono conclusi con l’Ottava di Sant’Antonio - giornata del ringraziamento, i festeggiamenti in onore del sacerdote e dottore della Chiesa chiamato una volta con i popolari appellativi di ‘u scazune’ o ‘u’ Santu du gigliu’… per assegnare al Santo intercessore un particolare legame affettivo fra lui e il popolo, che lo ha sempre amato acclamato come potentissimo portatore di benefici. La messa della sera è stata dedicata ai malati, anziani i poveri e i devoti a Sant’Antonio officiata da Fra Giuseppe Sinopoli.
Il frate ha dunque confermato la forza della preghiera, “all’insegna della fraternità” e del bene comune. Spiegando anche che una delle preghiere più importanti, il Padre Nostro, è plurale e recita: “Padre nostro, non Padre mio'”, e vale quindi per tutti, “non è dunque, ‘personale’, rivolta solo a se stessi, ma a tutti”, è stato proprio sul Padre nostro che il frate ha incentrato la sua omelia. Ha poi rivolto la preghiera, come stabilito da liturgia, ai malati e ai “nostri fratelli” più fragili. Inoltre, ha aggiunto che noi è proprio con il segno della croce che avelliamo una grazia e, “otteniamo da Dio le grazie “tramite Sant'Antonio il quale, come tutti i Santi, si fa ponte e intercede per noi attraverso Dio”.
La fine della cerimonia ha previsto la benedizione dei presenti e dell’intera città con la reliquia del Santo dal piazzale esterno alla chiesa, che domina la città il tutto accompagnato dai consueti canti e le lodi inneggianti il Santo taumaturgo che ‘salvò prodigiosamente la città dal terremoto del 1638’. Giugno poi per i lametini e l’intera città è sempre stato un mese molto intenso dal punto di vista religioso; infatti, esso segue il mese mariano di maggio per poi onorare in giugno il suo Santo Protettore, “il venerabile Sant’Antonio”, con i pertinenti momenti e gli spunti di riflessione offerti dalla Tredicina. I festeggiamenti religiosi continueranno con la il Novenario dedicato ai Santi Patroni Pietro e Paolo iniziato il 20 e si concluderanno il 29 di questo mese, Solennità dei ‘Pilastri della Chiesa’ Pietro e Paolo.
F.I.
© RIPRODUZIONE RISERVATA