Lamezia, partiti e associazioni su ex cantina sociale: "Si è consumata una speculazione, vicenda all’attenzione della Dda"

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Lamezia Terme - Ancora la cantina sociale di Sambiase al centro delle attenzioni da parte di diverse forze politiche del centrosinistra e di alcune Associazioni che, in una conferenza stampa svoltasi nella sede del Pd di piazza Roma, hanno inteso rendere di pubblico dominio l'atto di compravendita con il quale la società "Eurospin siciliana Spa" ha acquistato il terreno - sul quale sorgeva l'ex cantina - dalla società "A.C. 1931 Srl" per 2.960.000,00 euro oltre l'Iva al 22 per cento per un totale complessivo di 3.611.000,00.

Una vicenda, da quanto si è appreso oggi, finita sotto la lente d’ingrandimento della Dda alle prese con la verifica di tutti gli atti compiuti fino ad oggi. Alla conferenza stampa, presenti oltre al segretario cittadino del Pd Gennarino Masi, anche Rosario Piccioni di Lamezia bene comune, Nicolino Panedigrano di Cinquestelle e rappresentanti di Associazioni. Hanno aderito, Rifondazione comunista, Amo Lamezia, la Confesercenti, Italia Nostra e altre sigle. Masi ha ripercorso la vicenda a partire dalla vendita dal permesso a costruire n. 70 del 17.12.2021 rilasciato dal Comune di Lamezia alla ditta A. C. 1931 Srl di Armando Curto di Crotone. Ribadendo quanto già evidenziato in altre occasioni relativamente agli aspetti definiti "illegittimi" attorno alla vendita e ai permessi rilasciati, alle normative sul cambio della destinazione d’uso e quant'altro. Aggiungendo pure che “la cantina faceva parte di un progetto comunale per la riqualificazione attraverso un concorso di idee con il Mibac. Successivamente il bene venne messo all’asta e acquisto dalla società di Curto. Subito dopo l’acquisto c’è stata un’accelerazione, venendo meno a molte norme”.

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Più volte dal Comune, per onor di cronaca, sono arrivate dichiarazioni a sostegno invece della legittimità della pratica. Anche se nelle repliche depositate, Masi ha ribadito le contestazioni a partire “dal valore che era di 3 milioni e 600 mila euro. Abbiamo appreso - ha detto altresì Masi - che su tutta la pratica è intervenuta la Dda”. Oggi, l'attenzione, come evidenziato in precedenza, si è spostata su quella che senza mezzi termini è stata definita una "speculazione". Anche Rosario Piccioni ha ripercorso le date, soffermandosi “sul 7 marzo del 2019 quando l’Amministrazione Mascaro indice l’asta pubblica e il 16 gennaio 2020 viene aggiudicata per 1milione 230 mila euro. Il 12 maggio 2020 viene poi fatto un accordo preliminare con la società siciliana che si impegna, con Curto, ad acquistare se ha il rilascio delle concessioni e il permesso a costruire. Quanto accaduto dopo è di pubblico dominio, con un danno erariale per il Comune”. Su tutto, il dato significativo “che la cantina era citata nell’ultimo decreto di scioglimento con la commissione che indicava il valore in oltre 3milioni e non nella cifra poi venduta, nettamente più bassa”.

Infine, Panedigrano che ha stigmatizzato: “gli interessi corposi che girano attorno a questa vicenda. C’è il rischio - ha sottolineato - che la città si esponga a situazioni già vissute per tre volte. Oltre alla Dda che ha già attenzione la vicenda, noi andremo anche alla prefettura”.

A. C.

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