Lamezia: settima lezione camera penale, il ruolo del difensore d’ufficio

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Lamezia Terme - Ha avuto come tema il ruolo del difensore d’ufficio la settima seduta di camera penale tenutasi presso l’aula Garofalo del Tribunale di Lamezia Terme, interamente a cura dell’avvocato Anna Moricca, giudice onorario presso il Tribunale penale di Vibo Valentia. La Moricca, dopo aver definito a grandi linee le caratteristiche  e la normativa riguardanti la difesa d’ufficio che viene garantita in base all’art. 24 della Costituzione ad ogni indagato privo per qualsiasi ragione di un difensore di fiducia, è passata ad analizzare le novità normative introdotte nel codice al 20 febbraio 2015 in base alle quali l’elenco dei difensori d’ufficio è stato unificato su base nazionale. Quindi si è passati all’analisi dei doveri imposti dalla legge e dal codice deontologico, rispetto ad un ruolo, secondo le parole della Moricca, “un po’ bistrattato dai giudici, ma a volte anche a causa delle mancanze degli avvocati che lo rivestono”.

Le condizioni attuali per essere iscritti alla lista dei difensori d’ufficio sono diverse: è necessario frequentare un corso di aggiornamento professionale biennale di almeno 90 ore, essere iscritti all’albo e avere almeno 5 anni di esperienza o un titolo di specializzazione in diritto penale, non avere sanzioni disciplinari a proprio carico e autocertificare di aver svolto un minimo di 10 udienze penali nell’ultimo anno solare. Una volta iscritti non è possibile cancellarsi dalla lista se non dopo 2 anni. Coloro che risultino già iscritti precedentemente all’emissione della nuova normativa saranno automaticamente inseriti nelle nuove liste ma dovranno presentare la documentazione prevista entro il 20 febbraio 2016, pena l’esclusione.

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I difensori d’ufficio saranno scelti in base alla sede dei processi e alla reperibilità. Secondo l’art. 97 del codice di procedura penale, comma 1 e 5, il loro ruolo è definito come “obbligatorio, irrinunciabile e immutabile”. Fondamentalmente, una volta nominato, il difensore d’ufficio può essere sostituito solo per legittimo impedimento o giustificato motivo e deve seguire tutte le fasi del processo, dal primo atto di nomina fino alla sentenza finale. Deve essere reperibile 24 ore su 24, penna sanzioni deontologiche. In caso risulti impossibilitato ad adempiere a questi obblighi deve tempestivamente comunicarlo all’autorità giudiziaria e impegnarsi inoltre personalmente a trovare un sostituto. In caso di incompatibilità fattuale o sostanziale con il ruolo di difensore deve egualmente comunicarne le ragioni in modo da procedere alla sostituzione.

Il difensore d’ufficio deve inoltre essere regolarmente retribuito dall’indagato, che può comunque in qualsiasi momento sostituirlo con un difensore di fiducia. In caso di insolvenza si procederà ad esecuzione forzata, a meno che l’imputato non dimostri di essere totalmente impossibilitato a pagare, o totalmente irreperibile,  caso nel quale la difesa sarà a spese dello Stato, che si riserva possibilità di rivalsa futura presso l’assistito.

Giulia De Sensi

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