Lo sfasciume e il triste epilogo del molo di Pizzo

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Lo sfasciume che ha colpito la Calabria, e la provincia di Vibo in particolare, con la maxi operazione Rinascita-Scott della Dda di Catanzaro, viene ampiamente simboleggiata dalle immagini del crollo del molo di Pizzo Calabro. Un simbolo della città nepetina assieme al più famoso tartufo ed al castello Murat. Il crollo di “Pizzapundi", così come veniva chiamato dagli abitanti o dello “spuntuni" da parte mia è  il crollo dei ricordi di più generazioni. In anni di degrado sociale, politico e culturale lo “spuntuni" era sempre lì. Una sorta di penisola felice in mezzo al mare,in balla dei marosi grandi e piccoli, ma sempre lì a raccontare i ricordi personali della vita di ciascuno di noi che lo ha frequentato anche solo una volta nella sua vita. Ed allora ecco che in una uggiosa mattina di fine dicembre crollano e si infrangono sotto la furia delle onde i ricordi di pomeriggi tersi d'inverno, di assolate giornate estive quando passeggiare sul molo significava ascoltare i piccoli flutti che si infrangono sui massi, crolla anche l'odore salmastro, le corse e risate dei bambini,il nascondino sotto le scalette, i pescatori improvvisati, i ragazzi che incoscienti e per sfida si sfidano in una pericolosa gara di tuffi prendendo la rincorsa per lo slancio da un lato un altro del molo, crolla anche il ricordo dei piccoli pesci che si riescono ad intravedere assieme anche ai rifiuti, i ricci attaccati ai blocchi di cemento, le passeggiate al chiaro di luna, la vastità  e la sensazione di bellezza e pace che lo sguardo appaga dal punto più estremo ormai crollato, lasciandosi cullare dalle piccole onde che tipicamente gorgogliano piano tra i blocchi di cemento e ci riportano all'orecchio una melodia a tutti nota. Ecco,tutto questo e tanto altro è  crollato via,nello sfasciume generale.Si spera che la situazione politico-amministrativa in cui versa Pizzo Calabro non sia la scusa per lasciare così un'opera che è  sopravvissuta per decenni ed è ormai memoria e patrimonio collettivo di tutti noi.Si spera che si metta al più presto mano alla sua riqualificazione perché in tanto degrado e sfasciume sociale e culturale c’è bisogno più che mai di un luogo che risorga e resista alle tempeste come il molo di Pizzo Calabro. 

(Foto Facebook di Peppe Fedele) 

Virna Ciriaco 

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