Mare pulito, evento a Pizzo con Regione e procure di Vibo e Lamezia: parola d'ordine prevenzione

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Pizzo (Vibo Valentia) - L'obiettivo è quello di farsi trovare pronti in vista del periodo estivo e della stagione turistica attraverso un'azione sinergica tra tutte le istituzioni del territorio di Lamezia Terme e di Vibo Valentia per contrastare l'inquinamento del mare. Il convegno che ha avuto luogo all'Istituto Nautico di Pizzo, nato dietro l'impulso del procuratore capo di Vibo Valentia Camillo Falvo, il quale ha raccolto il grido dall'allarme lanciato da un gruppo di cittadini che si riconoscono nell'associazione  “Pienetamare Insieme” di Porto Ada, ha assunto le sembianze di una vera e propria conferenza dei servizi, in virtù delle rappresentanze istituzionali che hanno raccolto l'invito a discutere di ambiente e depurazione a partire da dicembre e non alla vigilia della stagione estiva. Presenti infatti, il procuratore capo di Lamezia Terme Salvatore Curcio (che insieme a Falvo ha costituito una task force per il contrasto ai reati ambientali), il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, la Sottosegretaria al Sud Dalila Nesci, il Dg dell’Arpacal Domenico Pappaterra, il biologo della Stazione zoologica Anton Dohrn, Silvio Greco e il comandante della Capitaneria di Porto di Vibo, Massimiliano Pignatale. In platea, il sindaci di Vibo e Lamezia, Maria Limardo e Paolo Mascaro, il senatore Giuseppe Mangialavori e i consiglieri regionali Michele Comito, Raffaele Mammoliti e Amalia Bruni, oltre alle massime cariche regionali dei carabinieri e della guardia di Finanza. 

In apertura dei lavori, moderati dalla giornalista Karen Sarlo, il procuratore di Vibo Camillo Falvo ha chiarito le finalità della tavola rotonda: “Dobbiamo mantenere alta l'attenzione sull'inquinamento ambientale non solo d'estate ma tutto l'anno – ha affermato. Mediante un approccio costruttivo che coinvolga tutte le istituzioni. Al tavolo - ha rilevato Falvo -  mancano gli imprenditori turistici: sono tanti gli operatori onesti ma anche tanti quelli disonesti che pensano a risparmiare mille euro magari commettendo reati che finiscono col danneggiare anche la loro stessa attività commerciale”. Siamo qui – ha concluso Falvo – perché abbiamo scelto di metterci la faccia e faremo di tutto per risolvere le problematiche che investono il nostro mare”.

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 Curcio: “Nel 2021 c'è chi pensa di fare impresa sfruttando la manodopera e tagliando i costi”

“Il contrasto ai reati ambientali vede impegnata la procura di Lamezia in maniera piuttosto preponderante – ha affermato nel suo intervento il procuratore capo di Lamezia Salvatore Curcio. Tanto che è stato necessario creare uno specifico settore indicato proprio come “Ambiente, territorio e paesaggio” con assegnazione di un magistrato a tempo pieno che cura questo particolare tipologia di reati. da subito ci siamo resi conto della necessità oggettiva di adottare dei modelli organizzativi differenti rispetto al passato: arrivare con una denuncia e una verifica a giugno, luglio o agosto dicendo che il mare è sporco non serve a niente. L'intervento della procura è sempre un intervento avente natura repressiva per cui non sarà mai risolutivo del problema, bisogna concentrarci allora sulla prevenzione quindi su un'anticipazione della tutela ambientale con specifico riferimento all'inquinamento marino. Nonostante le esigue risorse della procura di Lamezia Terme siamo riusciti a creare una certa sinergia con la collaborazione fondamentale non solo degli altri uffici giudiziari come la procura di Vibo Valentia ma delle forze dell'ordine anche con gli organismi di polizia giudiziaria specializzati nel settore ambientale: attraverso l'ausilio di una piccola aliquota composta da sole due unità,  due unità che abbiamo reperito grazie alla collaborazione della Capitaneria di porto, della Guardia costiera di Vibo valentia e grazie alla Guardia di finanza con l'ausilio dei carabinieri del Noe, siamo riusciti a creare un gruppo di lavoro che sin dal 2017 ha iniziato a monitorare la situazione ambientale non a luglio, non ad agosto ma già dal mese di gennaio e devo dire che numerosi sono stati i sequestri e i procedimenti incardinati”.

“L'ambiente – ha proseguito Curcio” è stato vittima innanzitutto della mentalità moderna del consumismo sfrenato e pensando all'attività di impresa, del profitto ad ogni costo. Non è un caso che la procura di Lamezia sia fortemente impegnata in un altro settore che quello dello sfruttamento del lavoro. Nel 2021 c'è chi pensa di fare impresa sfruttando la manodopera e tagliando i costi per esempio  del normale riciclo degli scarti di produzione e a Lamezia ne abbiamo  purtroppo degli esempi evidenti. Devo dire per onestà intellettuale – ha aggiunto Curcio -  che in tutta questa problematica le associazioni di categoria sono stati totalmente assenti e questo è un male perché l'indifferenza non aiuta a superare questo genere di problematiche. Con associazioni di categoria – ha chiarito il procuratore di Lamezia -  intendo riferirmi all'imprenditoria ma anche l'organizzazione sindacale per quanto riguarda lo sfruttamento del lavoro”.

Occhiuto: “Pronti a collaborare. In estate primi risultati”

Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente Roberto Occhiuto. “Mi sono occupato della depurazione in Calabria subito dopo il mio insediamento - a inizio di novembre, e non a giugno come si è sempre fatto nella nostra Regione - stipulando una convenzione con un importante istituto che ha competenze specifiche sulla salute del mare” - ha affermato. “Deve essere realizzata una governance per la gestione dei depuratori, anche di quelli privati, e tutti devono essere sottoposti ai controlli. È molto importante il contributo che può dare l’Autorità giudiziaria per l’attività di contrasto ai fenomeni illegali. Non bisogna lasciare soli i procuratori della Repubblica a vigilare sulla depurazione, ma ci deve essere il concorso di tutte le istituzioni. Noi dobbiamo fare il nostro, e come Regione siamo ora impegnati a intervenire sui depuratori che sono tarati ad esempio sulla popolazione invernale, più che sulla quella estiva. Siamo impegnati anche ad accelerare i lavori di collettamento. Ci sono tanti Comuni che hanno edifici o abitazioni non collettati agli impianti di depurazione. Ci sono delle procedure di infrazione per questo, e la Regione deve fare il suo dovere. È importante risolvere i problemi per tempo. Purtroppo spesso ci si occupa dei problemi del mare pulito quando è troppo tardi. Ecco, io vorrei che già per i mesi di giugno o luglio di quest’anno, e ancor di più nell’anno successivo, si potessero vedere i risultati del mio governo regionale”.

Pappaterra: “Arpacal farà la sua parte”

“Le criticità del mare calabrese, e anche il tratto che interessa la provincia di Vibo Valentia, sono ataviche: il forte carico antropico presente sulla costa, sia in termini di urbanizzazione e sia di attività agro-industriali, incide sulla qualità del mare anche a causa della scarsa presenza e funzionalità degli impianti di depurazione”. Lo ha affermato il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, nel corso del suo intervento. “La nostra Agenzia oltre a svolgere le attività che le sono state assegnate dalla normativa – ha aggiunto Pappaterra – si è sempre contraddistinta per una pronta disponibilità a collaborare con tutti i soggetti presenti sul territorio, anche forze dell’ordine e magistratura, per individuare le cause e le possibili soluzioni al problema. Io sono qui non solo per confermare la nostra linea di condotta, ma anche per ribadire la grande professionalità dei nostri tecnici che operano sul territorio”.

Bruno Mirante

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