Pendolari che viaggiano da Villa San Giovanni e Messina restano a terra, traghetti non bastano per tutti

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Messina - L'avvio Fase due ha lasciato a terra numerosi lavoratori che viaggiano da Villa S. Giovanni a Messina e viceversa. Questa mattina non tutte le auto che erano in attesa sono riuscite ad imbarcarsi sulle navi traghetto private in partenza per la Calabria e per la Sicilia. Con più persone che possono tornare al lavoro o che possono muoversi, il traffico è stato sostenuto tanto che alcune auto sono rimaste a terra: in tutto una cinquantina di mezzi. Per contribuire a decongestionare il traffico, sarà messa in linea una nave più grande, che potrà contenere più auto e passeggeri. La nave “Elio” entrerà in funzione già con la corsa delle 15,20.     Finora, infatti, i traghetti di Caronte & Tourist che hanno attraversato lo Stretto di Messina, con le cinque corse (andata e ritorno) previste, potevano contenere circa un centinaio di auto, un numero che con la nave più grande aumenterà con la possibilità di poter accogliere fino a 290 auto. Con il graduale allargamento delle categorie che possono tornare al lavoro o che devono rientrare a casa è,  infatti, aumentato anche il numero delle persone che si sono messe in viaggio, tra cui molti pendolari che si aggiungono ad altri che già fanno la spola e che devono raggiungere il proprio posto di lavoro.  Per questo motivo le due corse mattutine dei traghetti privati in partenza alle 5,40 e alle 7,20 in partenza dalla Calabria non sono riuscite ad accogliere tutti, e chi non ce l’ha fatta ad imbarcarsi deve attendere fino alla prossima corsa che è prevista alle 15,20. Nessun problema invece per quanto riguarda il trasporto ferroviario dal momento che continuano a non arrivare treni provenienti dal nord che invece si fermano a Villa San Giovanni. 

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