
Lamezia Terme – Per la terza volta consecutiva, la Reggina batte il Sambiase al D’Ippolito per 1-0. Sequenza negativa per i giallorossi iniziata con il derby della sestultima giornata dello scorso torneo, proseguita con la sfida valevole per il secondo turno dell’attuale edizione della Coppa Italia di serie D e culminata con il nuovo successo amaranto nella partita ieri pomeriggio giocatasi davanti a quasi 2500 spettatori, di cui circa 700 provenienti dalla città dello Stretto. Giallorossi che confermano di attraversare un frangente poco positivo, condizionato soprattutto dalla difficoltà di trovare la via della rete. Appena due i punti raccolti negli ultimi 360’. Ieri, poi, è maturato il secondo stop consecutivo tra le mura amiche. Proprio in casa, Colombatti e compagni confermano di fare molta più difficoltà. La media punti, infatti, è di appena 1,22, contro l’1,75 sin qui ottenuta in campo avverso. Come già anticipato, il “male oscuro” del Sambiase da ormai diverse settimane è diventato la poca incisività sotto porta. Dopo il rotondo 0-3 di Gela, si è stati capaci di metterla dentro la miseria di due volte, tra l’altro entrambe a firma Costanzo, in sei gare. Zero, poi, le reti all’attivo nelle ultime tre uscite. Come se il poco decoroso finale di gara con l’Enna, sfociato nelle ben sei giornate di squalifica comminate ad Haberkon e le tre a Santiago Frasson (entrambe confermate, essendo stato respinto il ricorso del sodalizio lametino), oltre alla corposa ammenda e diffida del campo, avessero fatto perdere tranquillità in seno al gruppo. Proprio il perdurare dell’indisponibilità dell’ariete offensivo argentino sta pesando parecchio, anche perché il suo sostituto naturale, Perricci, è pur sempre un under alla prima vera esperienza in serie D. È naturale, quindi, che si perda più di qualcosa in esperienza, forza fisica, concretezza e capacità di andare a fare sportellate e sponde per gli altri compagni del reparto avanzato, e non solo. Lacuna che il club del presidente Folino nelle ultime due settimane aveva provato a colmare trovando l’intesa con l’attaccante montenegrino Matteo Ahmetaj, la scorsa stagione autore di uno splendido gol proprio al Sambiase con la maglia del Ragusa. Alla fine, però, la trattativa è saltata poiché il ragazzo non è stato liberato dal Nola, dove milita dallo scorso settembre. Non è andato in porto neanche il tentativo fatto con un’altra punta, la quale avrebbe invece deciso di sua volontà di non muoversi dalla sua attuale destinazione. Haberkon dovrà restare fermo ancora altre tre giornate, di conseguenza l’area tecnica sambiasina sta continuando a monitorare il mercato delle prime punte all’eventuale ricerca di un elemento che risponda alle caratteristiche cercate.
Non ha molto convinto, ieri, la scelta di Lio di tenere inizialmente in panchina quello che, in questa prima metà di stagione, è stato uno dei punti di forza della squadra, ovvero Kouamè. Bisogna comunque dire che uno dei due schierati al suo posto nell’undici titolare, vale a dire Diogo, è stato colui che si è procurato il rigore del possibile 1-1.
Ad ogni modo, non bisogna drammatizzare più di tanto per il periodo attraversato, anche perché l’obiettivo stagionale era, e resta, quello di una tranquilla salvezza. La zona play-out dista otto punti, anche se si dovrà recuperare la sfida tra Enna e Castrumfavara, e questo Sambiase, soprattutto in virtù della sua compattezza difensiva, non dovrebbe avere problemi a centrare la permanenza con un congruo anticipo. A patto, ovviamente, di ritrovare presto la via del gol. Rispetto ad una settimana fa, infatti, l’attacco sambiasino perde tre posizioni, diventando, adesso, soltanto l’undicesimo più prolifico del girone. Appena tre, di contro, i palloni raccolti in fondo alla propria rete da Giuliani nelle ultime otto giornate. Quella imperniata sugli esperti Colombatti, Strumbo e Pantano, da ieri pomeriggio, comunque, non è più la meno perforata del girone. Lo scettro passa ora da solo al Messina, che ieri ha mantenuto la sua porta inviolata per la quarta domenica consecutiva.
In classifica generale, rispetto alla scorsa settimana si perde una posizione, ora si è settimi sempre in compagnia del Gela, essendo stati scavalcati proprio dalla Reggina. In virtù del ruolino di marcia tutt’altro che implacabile di Igea Virtus e Savoia, da ieri raggiunte in vetta dalla Nissa, resta tuttavia sempre di sei lunghezze la distanza dal primo posto. A causa della sconfitta patita ieri a Palermo, s’interrompe, dopo cinque turni, la serie positiva del Ragusa. Adesso la squadra imbattuta da più giornate diventa la Reggina, tra l’altro sempre vincente nelle ultime cinque uscite.
Diventa ulteriormente negativo, da -5 a -10, il saldo rispetto ai punti (35) che erano stati raccolti, sempre dopo diciassette giornate, dal Sambiase della passata stagione. A tal proposito, in vetta sin qui il girone I si sta rivelando molto più equilibrato e rallentato di quello della scorsa stagione. Basti pensare che con i 35 punti poc’anzi citati, la squadra allenata da Claudio Morelli, che ieri ha iniziato la sua nuova avventura sulla panchina dell’Acireale, adesso sarebbe capolista solitaria e con ben quattro lunghezze di vantaggio rispetto alle tre attuali battistrada.
Restano ventinove, inclusi gli ormai ex Solomon, Slojkowski e Caruso, i calciatori complessivamente utilizzati in queste prime, tra campionato e coppa, diciannove partite. Non hanno ancora giocato neanche un minuto ufficiale i portieri Lisi e Pagliuso, nonché, per infortunio, Cataldi. Giuliani resta l’unico della rosa a non aver ancora saltato neanche un minuto di gare ufficiali.
Contro gli amaranto dello Stretto, decisivo il rigore calciato fuori da Sueva. Si tratta del primo errore stagionale dagli undici metri, visto che i precedenti quattro erano tutti stati trasformati dai giallorossi. Ben tre proprio dall’ex Cosenza, il restante da Haberkon. Dato curioso, a procurarseli sono invece stati sempre calciatori diversi: Calabrò, Furiato, De Cicco, Perricci e Diogo. Prima di quello di ieri, l’ultimo penalty fallito dal Sambiase era stato quello parato a Zerbo dal portiere della Scafatese, nel match giocato sempre al D’Ippolito e relativo al girone di ritorno dello scorso campionato. Anche in quel caso fu un errore decisivo, dato che gli avversari s’imposero sempre per 1-0.
Ferdinando Gaetano
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