Lamezia Terme - Italo Reale ricorda Adelchi Argada a 51 anni dal suo omicidio. "Una senzazione di tristezza - dichiara in una nota - colpisce tutti i Compagni di Adelchi e che ci riporta alla durezza dello scontro di un periodo in cui lo stato lavorava per impedire che le lotte popolari e democratiche bonificasssero quelle parti dell'apparato impegnate ad impedire che si desse piana attuazione alla carta costituzionale".
L'omicidio di Adelchi, prosegue Reale "è stato, soggettivamente per i due responsabili, la conseguena di una cultura fascista e di una retrogada delle nostre genti laddove si mischiavano insieme arroganza e dispezzo verso gli altri. Alcune di queste cose le ritroviamo nelle dichiarazioni odierne della Presidente del Consiglio (Giorgia Meloni) che si ritiene al centro del mondo e che confonde movimenti di valore mondiali (La flottiglia ecc) con un attacco alla sua politica mentre sono ben altri i valori in gioco che hanno a che fare con i concetti di umanità. Ricordare Adelchi forse, oggi, ci impone di chiederci come dobbiamo agire per contrastare un mondo in cui, una frazione religiosa armata, uccide 1.200 israeliani e questi per risposta creano un deserto di una zona abitata uccidendo 70 mila Palestinesi senza distinguere tra donne e bambini. Ovviamente non possiamo tralasciare nemmeno la follia di Putin che ha provocato (e provoca) un disastro umanitario a cui l'Europa aveva ritenuto di non dover più assistere dopo la seconda guerra mondiale".
"Forse quest'anno, quindi, il mio partito, il PD - conclude Reale - dovrebbe prendere una iniziativa, ovviamente nei tempi necessari, per chiamare il campo largo alla riflessione e non solo questo, ma chiedere ai cittadini, alle associazioni, ai giovani e a chiunque altro si impegna nella difesa della costituzione ed è indignato per la Palestina e l'Ucraina, di riflettere insieme su che fare. Si tratta di sentire la gravità del momento e di capire cosa devono fare il Governo Italiano e l'Europa per bloccare una deriva che contratsa con il senso di umanità di tutti noi. Credo che Adelchi Argada, giovane lavoratore comunista, si sentirebbe ancora con noi in quello spirito di affetto e di amicizia, che è stato il tratto qualificante del mio impehno politico in quegli anni (e non solo)".
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