Processo Aemilia: Gup, processo resterà a Bologna

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Bologna - Resterà a Bologna l'udienza preliminare di Aemilia, il processo di 'Ndrangheta con 236 imputati, a 54 dei quali la Dda contesta l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Lo ha deciso il Gup Francesca Zavaglia, rigettando le eccezioni di competenza territoriale sollevate da diverse difese, secondo le quali il processo si sarebbe dovuto celebrare a Catanzaro. Nella decisione sarebbero state valutate sentenze passate in giudicato di altri processi, come 'Edilpiovra' e 'Grande Drago'.

I Pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi avevano sostenuto, rispondendo alle difese, che l'indagine 'Aemilia' ha svelato l'esistenza di una struttura 'ndranghetistica che opera autonomamente nel territorio emiliano, comunque rientrante (così come la Cosca Grande Aracri di Cutro) dentro la 'Ndrangheta nella sua unitarietà e nella sua modernità, come struttura mafiosa con mire espansionistiche nell'imprenditorialità e nei diversi settori dell'economia del Paese e anche all'estero. Il Gup ha respinto anche le altre eccezioni, in particolare sull'annullamento dei risultati delle intercettazioni telefoniche: secondo alcuni difensori, come ad esempio l'avv. Fausto Bruzzese, difensore di Giuseppe Giglio, essendo state fatte utilizzando impianti della Procura di Modena senza apposita delega, mancava la prova del fatto che i risultati fossero immagazzinati e conservati nei server della Procura di Bologna.

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