Antimafia, i dati della relazione della commissione parlamentare: nel 2021 Calabria prima per scioglimenti

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Roma - Dal 1991 al 31 dicembre 2020, sono state sciolte per mafia 324 amministrazioni comunali. Sono alcuni dei dati contenuti nella "Relazione sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza nei Comuni sciolti per mafia", approvata all'unanimità dalla Commissione parlamentare Antimafia, relatore il presidente Nicola Morra. "I provvedimenti di scioglimento sono stati particolarmente numerosi dal 1991 al 1993, nell'anno 2012 e nel periodo 2017-2018. Il numero limitato di scioglimenti che si è registrato nell'anno 2020 - appena undici, quindi otto in meno rispetto all'anno precedente - potrebbe essere messo in relazione a una ridotta attività di controllo causata dall'emergenza sanitaria per la pandemia, che avrebbe distolto l'attenzione verso altri obiettivi - osserva la Commissione - Tale eventualità non è affatto rassicurante, ingenerando il timore che l'attività corruttiva possa aver continuato a prosperare indisturbata in talune situazioni a maggior rischio di infiltrazione mafiosa".

La Commissione, riportando i dati riferiti in audizione dal Capo del Dipartimento per gli affari interni e territoriali, sottolinea che gli enti sciolti per mafia tra l'agosto del 1991 e il 30 novembre del 2021 sono stati 364, in particolare 357 comuni e 7 aziende sanitarie. Gli "scioglimenti - osserva la Commissione - hanno riguardato enti di undici regioni italiane, dimostrando come il fenomeno non sia più limitato alle regioni dell'Italia meridionale, 'storicamente' interessate dalla presenza della criminalità organizzata di tipo mafioso, avendo coinvolto, pur se in misura inferiore, anche regioni dell'Italia settentrionale". Citando elaborazioni su dati WiKi Mafia, Avviso Pubblico e Presidenza del Consiglio, la Commissione osserva che il fenomeno dello scioglimento nei Comuni, salvo rari casi riguarda soprattutto il Sud, in primo luogo la Calabria (35%) e a seguire Campania (30%), Sicilia (25%) e Puglia (6%). Si segnalano diversi casi di recidività, con alcuni Comuni che sono stati sciolti fino a 3 volte. Nel 2020, gli scioglimenti hanno riguardato la Calabria (4), la Sicilia (3), la Campania (2), la Puglia (1) e, per la prima volta, la Valle d'Aosta.

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