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Le persone con tratti psicopatici, purtroppo non vanno in giro con un cartello sulla fronte. E in un mondo dove le maschere sono sempre più perfette, un po’ di intelligenza emotiva non guasta. Della serie: ho un interruttore emotivo che può passare da “perfetto” a “caos totale” senza vie di mezzo. La ricerca psicologica degli ultimi decenni ha studiato questo disturbo della personalità, rivelando comportamenti che dovrebbero essere riconosciuti. Il motivo? Per stare attenti ad amici, parenti o fidanzati. Per evitare di finire da uno psicoterapeuta. Sarebbe meglio prevenire. Insomma ormai è necessario proteggere il benessere emotivo e le nostre relazioni. Non solo, ma anche ricevere un Alert per tenere a distanza le dinamiche tossiche e devastanti. In quanto anche i manipolatori sono in notevole aumento. Lo psicologo americano Hervey Cleckley, nel1941 identificò uno dei tratti più pericolosi della psicopatia che definì il fascino superficiale in “The Mask of Sanity”, e descrive questi soggetti come capaci di presentare una facciata attraente ma priva di sostanza emotiva. Quanti ne conosciamo e soprattutto come li possono riconoscere? Al primo appuntamento fanno sentire l’altro come se fosse l’unica persona al mondo. Sanno cosa dire, quando e come farlo. Il problema non è nell’interesse genuino, ma nella capacità di sembrare robotici e capire le vulnerabilità per sfruttarla chirurgicamente. Dalle ricerche di Robert Hare, (autorità mondiale sulla psicopatia) è stato confermato che nel fascino superficiale risiede uno dei criteri fondamentali per identificare il disturbo. In sostanza, la differenza tra una persona normalmente carismatica e una con tratti psicopatici è, che la prima fa sentire speciale perché ti vede davvero, la seconda perché ha imparato a cliccare i bottoni giusti per poter ottenere quello che gli interessa. Tutti diciamo le bugie bianche, le persone con tratti psicopatici portano le menzogna a un livello diverso anche quando la verità sarebbe più conveniente. Aggiungi che la menzogna patologica è uno dei segnali più documentati nella letteratura scientifica. E Hare, nel suo manuale PCL-R utilizzato in ambito clinico descrive questi soggetti individuati perché mentono con una facilità e una frequenza che diventa impossibile distinguere la verità dalla finzione”.
Il dato inquietante è che non mostrano i classici segnali dello stress nella bugia come accade nelle persone normali perché hanno tratti psicopatici che elaborano, per costruire con una logica che resiste anche ai controlli superficiali. Ma se confronti le versioni con il passare del tempo, emergono le crepe nell’armatura. Questi signori (casi umani), non provano mai rimorso per una totale mancanza di rimorso e di senso di colpa (tratti distintivi della psicopatia). Il paradosso interessante è che le persone con tratti psicopatici sembrano controllate in superficie, ma in realtà hanno problemi a gestire impulsi e frustrazioni, soprattutto quando le cose non vanno come vorrebbero. E lo deduci dalla rabbia sproporzionata, e dalle decisioni impulsive che mettono a rischio le relazioni con comportamenti autodistruttivi quando si sentono minacciati nel controllare una situazione. Della serie: ho un interruttore emotivo che può passare da “perfetto” a “caos totale” senza vie di mezzo. E quando il tasto salta, diventano imprevedibili e pericolosi. Nelle persone con tratti psicopatici, l’egocentrismo raggiunge livelli che oltrepassano qualsiasi normale comprensione.
Per Hare mettono in atto l’ “utilitarismo relazionale” perché considerano le persone strumenti per poter ricevere benefici personali. Non sé il solito narcisismo, ma una visione del mondo dove non esistono gli altri (come esseri umani) ma solo opportunità da sfruttare. Per riconoscere i segnali è necessario attenzionare la coerenza tra parole e azioni nel tempo. Inoltre Cleckley sottolinea che “un’osservazione attenta dei comportamenti ripetuti e delle discrepanze tra parola e azione permette di riconoscere pattern relazionali problematici”. La ricerca insegna che la consapevolezza di questi pattern aiuta a proteggere il nostro benessere emotivo e a optare per scelte più attente nelle nostre relazioni. Senza dover diventare paranoici o mettendo etichette alle persone, ma sviluppando la capacità di riconoscere dinamiche relazionali e potenzialmente dannose.