Cosenza, cittadinanza onoraria al medico Arnaldo Caruso

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Cosenza - Il Consiglio comunale di Cosenza si appresta a conferire la cittadinanza onoraria al professore Arnaldo Caruso, direttore della Scuola di specializzazione in microbiologia dell'Università di Brescia e dirigente responsabile dell'Unità operativa di laboratorio di virologia ed indagini microbiologiche del presidio Spedali civili di Brescia. L’assemblea consiliare si determinerà nella seduta convocata per giovedì 29 ottobre alle 17:30. La proposta è del consigliere Domenico Frammartino che, nella sua richiesta, sottolinea gli eccellenti risultati conseguiti dal medico ricercatore nella lotta ai tumori e soprattutto nella ricerca del vaccino contro l'Aids. Il professore Caruso è stato allievo del Liceo scientifico “Scorza” di Cosenza nel quinquennio 1970/1975. Ha svolto i suoi studi universitari a Milano e ha ottenuto l’abilitazione alla professione all'Università di Napoli. Ha conseguito la specializzazione in microbiologia all'Università di Brescia. E' autore di numerose pubblicazioni sulle più prestigiose  riviste scientifiche.

Sarà anche presentato vaccino italiano anti Aids come farmaco in Africa

Un vaccino terapeutico anti Aids diventa farmaco e sarà impiegato in Africa entro un anno. La notizia sarà ufficializzata a Cosenza nel corso della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al prof. Arnaldo Caruso, scopritore del vaccino, il AT20. All'incontro, in programma giovedì prossimo alle 16.30 nel Salone della Provincia di Cosenza, sarà presente il dottor Gianfranco Merizzi, presidente Medestea Research & Production Spa Torino. Il vaccino messo a punto dal prof. Arnaldo Caruso, è scritto in una nota, è terapeutico ovvero efficace per soggetti infetti dal virus dell'HIV. La sperimentazione del vaccino AT20 è stata condotta su pazienti volontari HIV sieropositivi, in trattamento antiretrovirale nella sezione di Malattie Infettive degli Spedali Civili di Brescia ed in altri tre importanti centri clinici italiani di riferimento per le malattie infettive a Perugia, Torino e Milano. I pazienti hanno dimostrato di aver sviluppato anticorpi in grado di bloccare ogni attività dannosa della proteina p17 per le cellule dell'organismo e contrastare quindi la caduta delle difese immunitarie conseguenti all'infezione da HIV, con effetti concreti anche sulla prevenzione dello sviluppo di gravi patologie HIV-correlate per le quali ancora non esiste rimedio.

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