Calabria: Governo convoca parti sociali, rientrata protesta Lsu-Lpu

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Catanzaro - Sono stati tolti tutti i blocchi stradali e i presidi attuati in diverse zone della Calabria dai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità nell'ambito della mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil. A far desistere i manifestanti è stato l'impegno comunicato dai sindacati dal Governo di convocare tra domani e venerdì il tavolo tecnico nazionale sul precariato. Disagi si sono registrati per il blocco del traffico sulla statale 106 Jonica all'altezza di Roseto Capo Spulico e di un altro tratto della stessa arteria alle porte di Crotone; chiuse anche le rampe d’ingresso e uscita dello svincolo di Cosenza sud dell'autostrada Salerno Reggio Calabria e rallentamenti negli imbarchi anche nell'aeroporto internazionale di Lamezia Terme. I sindacati, in merito alla vertenza Lsu-Lpu che in Calabria interessa circa 5.500 persone impegnate in molti enti locali della regione, lamentano risposte insufficienti per quanto riguarda le coperture finanziarie e sollecitano anche la Regione Calabria ad assumere un impegno finanziario maggiore per consentire la stabilizzazione dei contratti.

REAZIONI

Guccione-De Gaetano: “Governo ascolti protesta Lsu-Lpu”

"La protesta degli Lsu-Lpu calabresi che a gran voce chiedono, dopo oltre quindici anni di lavoro nero prestato presso i Comuni e gli Enti pubblici, la stabilizzazione del rapporto di lavoro, è da noi condivisa e sostenuta, in Calabria e a Roma". E' quanto affermano, in una nota congiunta, i consiglieri regionali Carlo Guccione e Nino De Gaetano. "In accordo con la deputazione calabrese del Pd e del centrosinistra - proseguono - è stato presentato alla Camera dei deputati un emendamento alla legge di stabilità che va esattamente nella direzione della stabilizzazione dei lavoratori e del riconoscimento che il lavoro che essi svolgono è indispensabile per il buon funzionamento della Pubblica amministrazione in quanto frutto di una esperienza acquisita sul campo nel corso di tanti anni di impegno. E ciò senza dimenticare che, senza la loro forza lavoro, molti servizi essenziali, erogati dai Comuni, dovrebbero chiudere. La Giunta regionale di centrodestra non è in grado, nonostante le ripetute promesse e la storicizzazione della spesa, di garantire le spettanze arretrate ai lavoratori e la relativa copertura per tutto l'anno 2013". Per Guccione e De Gaetano "il presidente Scopelliti, che a tutto ha pensato tranne che ad attivarsi in modo serio con il Governo nazionale per avviare le procedure di stabilizzazione e reperire le risorse necessarie attraverso un confronto nei vari tavoli tecnici nazionali, finora senza nessun risultato, farebbe invece bene a trovare i fondi regionali per garantire i pagamenti degli stipendi arretrati e affermare le stesse cose a Roma come in Calabria per impedire che la rabbia sociale, già elevata, possa trasformarsi in un vero e proprio assalto alle Istituzioni democratiche. Il Pd deve dire con forza che, se il Governo non accoglierà l'emendamento dai parlamentari del centro sinistra calabrese, non è un Governo vicino alle istanze della Calabria e del Mezzogiorno. Pertanto, verrebbero meno le condizioni e le ragioni di un voto positivo sulla legge di stabilità".

Magorno (Pd): “Dare risposte certe a precari Lsu-Lpu”

"Mi unisco all'appello dei lavoratori e dei sindacati, rivolto al governo nazionale e regionale. Si diano loro risposte immediate e certe sulle risorse necessarie a pagare le spettanze dovuto e soprattutto per garantire la stabilizzazione degli stessi lavoratori". Lo afferma in una nota il deputato del Pd Ernesto Magorno circa la protesta dei lavoratori Lsu-Lpu. "Voglio altresì unirmi - aggiunge - alle istanze dei sindaci calabresi, che tra l'altro hanno deciso di unirsi alla protesta dei precari, che stanno ancora una volta riproponendo il tema della mancanze di risorse a loro disposizione per le quali rischiano di non essere più in gradi di fornire i servizi essenziali ai loro amministrati. Chi deve agire non può tergiversare ed essere sordo al vero e proprio grido di allarme che giunge da una Calabria esausta e mortificata". "Su questo, e mi rivolgo a tutti i rappresentati calabresi in Parlamento - conclude Magorno - dobbiamo essere uniti e capaci di rappresentare con forza ed incisività da subito le impellenti richieste che giungono dalla nostra regio”.

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