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Perché gli israeliani fanno ai palestinesi quel che il loro Dio non farebbe mai?
Scritto da Lametino7 Pubblicato in Francesco Bevilacqua© RIPRODUZIONE RISERVATA
Domenica scorsa, in una messa serale in suffragio di una cara persona defunta, mi chiedono di leggere la prima lettura. È una piccola chiesa periferica del mio paese e c’è poca gente. Sono stanco e dolorante per via della mia escursione domenicale e un po’ contrariato per il compito affidatomi all’istante. Anche perché è un brano del Libro della Genesi (“Non si adiri il mio Signore, se parlo” Gen 18, 20-32), molto lungo e complicato. Ad una prima lettura non capisco nulla. Sono tentato di leggere svogliatamente, con quel tono malinconico, compunto e monocorde col quale solitamente si leggono questi brani. Poi mi impongo di capire. E leggo più attentamente.
Capisco che il Signore intende punire l’intera comunità di Sodoma e Gomorra per i misfatti commessi. Ma Abramo contesta l’intenzione del Signore opponendo che non è da lui punire un’intera comunità per la colpa di alcuni. E dice: “Ma se ci sono anche solo cinquanta giusti li sopprimerai tutti?” Il Signore comprende che Abramo ha ragione e dice: “No, se vi sono cinquanta giusti, perdonerò l’intera comunità” (sto parafrasando il testo). Ma Abramo insiste e lo incalza educatamente, diminuendo ad ogni domanda il numero dei giusti: prima quaranta, poi trenta, poi venti, poi dieci. Tutte le volte il Signore non ha esitazione: risparmierà tutti anche solo se vi fosse qualche giusto fra la gente. E conclude: “Non la distruggerò per riguardo a quei dieci giusti”.
Leggo poi la scrittura affidatami con partecipazione e commozione. Ho grande rispetto per il sacro e posseggo quello che William James chiamava “senso religioso della vita”. Ma partecipazione e commozione, in questo caso, derivano dal fatto che nella vicenda narrata dal brano affidatomi vedo quel che sta accadendo al popolo palestinese. Il governo israeliano è il Signore che vuol punire Hamas per l’attacco del 7 ottobre. E Abramo è tutte quelle persone di che provano a dire agli israeliani: “ma per punire Hamas sterminerai migliaia e migliaia di innocenti ed inermi palestinesi?” Ma in questo caso gli israeliani non hanno la “pietà” che dimostra il Signore nella lettura del Libro della Genesi.
Lo so che i brani delle Sacre Scritture non vanno prese alla lettera e spesso hanno un significato figurato che, a volte, è il contrario di ciò che sembrano dire. Ma questa volta mi affido al mio istinto e penso senza le cautele dell’esegeta biblico che non sono. Eppure, mi dico, il Signore della lettura della scorsa domenica è esattamente lo stesso dei libri sacri dell’ebraismo. E forse quel brano è anche nella Bibbia ebraica. Per quel che ho letto la Genesi è il primo dei cinque libri che compongono la Torah ebraica, insieme a Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Mi domando allora come gli israeliani non si rendano conto (anche in questo caso non tutti) che ciò che stanno facendo ai palestinesi è contro la stessa volontà di quel Dio che invocano in ogni attimo e che, secondo loro, li avrebbe resi proprietari della terra promessa; dove però stavano da secoli i palestinesi.