Lamezia Terme, 8 aprile - Termina nel peggiore dei modi la sfida tra il Campora ed il Nicastro. Mancavano 3’ al termine, infatti, quando l’attaccante lametino Andrea Amantea, subito dopo essere stato sostituito, sarebbe stato oggetto di una vile aggressione da parte di un componente della panchina di casa (pare addirittura l’allenatore). Da li in poi la situazione è rapidamente degenerata sfociando in una violenta rissa senza esclusioni di colpi, anche perché sono entrati in campo pure diversi sostenitori locali. All’arbitro dell’incontro, il reggino Lo Faro, non rimane che sospendere il match. Adesso sarà decisivo ciò che il direttore di gara scriverà nel suo referto. Ad ogni modo, il Nicastro adesso rischia, paradossalmente, anche di vedersi privato dei tre punti che stava ormai per portare a casa e che sarebbero valsi la quasi matematica salvezza. Questo qualora l’arbitro dovesse attribuire colpe anche ai lametini per aver comunque, seppur dopo essere stati inizialmente aggrediti, partecipato alla rissa. Noi naturalmente non eravamo presenti e quindi non possiamo sapere come si sia poi realmente evoluta la situazione. Sta di fatto che, in serata, diversi calciatori del Nicastro sono dovuti ricorrere alle cure del locale Pronto Soccorso per via dei vistosi traumi riportati. Ad aver avuto la peggio, sembra siano stati soprattutto i fratelli Andrea e Francesco Amantea, Rocca e Azzouzi. Al momento dello scoppio dei disordini, la formazione biancazzurra, nonostante fosse scesa in campo in formazione rimaneggiata, conduceva 2-1. All’iniziale vantaggio del cosentino Rizzo, in avvio di ripresa, infatti seguivano il quasi immediato pari del difensore Rocca, a raccogliere una punizione scodellata in area da Romagnuolo, ed il successivo sorpasso del giovane Carfora, con un’apprezzabile spunto personale finalizzato con un gran tiro sotto l’incrocio.
Ferdinando Gaetano
© RIPRODUZIONE RISERVATA