Lamezia Terme - I “Dissidio” sono un gruppo musicale di Lamezia Terme, formato attualmente da tre elementi: Michelangelo Mercuri (voce e chitarra), Valentino De Vito (basso e seconde voci) e Francesco Procopio (batteria). La band propone pezzi inediti e lo fa spaziando tra diversi generi musicali: rock, funky e metal. Nel 2010 registrano un demo, composto da quattro brani, dal nome “Vita & Alloggio”. Nel 2011, invece, partecipano al “B-Live Music Contest” (classificandosi secondi), alle selezioni dell’ “Italia Wave” (classificandosi primi per la provincia di Catanzaro e successivamente primi per la regione Calabria) e registrano nuovamente “Vita & Alloggio” (con una qualità audio superiore rispetto al demo precedente). Inoltre, salgono sul palco nazionale dell’ “Italia Wave” di Lecce, arrivano primi al “Rock Auser Contest” di Albi (con la possibilità di aprire il concerto dei “Rezophonic”), aprono il concerto di Frankie Hi-Nrg e degli “Zen Circus” a Lamezia Terme e quello di Ricky Portera e dei “Waines” a Roggiano Gravina (CS). Nel 2012, infine, i Dissidio registrano un nuovo inedito, "Par Condicio", ed esce a Maggio il suo videoclip, nonché il primo mai realizzato dal gruppo; e ad Agosto aprono il concerto dei “Nobraino” a Lamezia Terme. Per parlare del gruppo abbiamo incotrato il cantante Michelangelo Mercuri.
Come mai avete scelto il nome “Dissidio” e come vi siete formati?
“Prima avevamo un altro nome che era Death Line. Col tempo abbiamo cambiato nome e abbiamo iniziato a scrivere in italiano, invece che in inglese. Valentino è il membro fondatore della band. Io sono entrato dopo due, tre anni. Per svariati motivi, in seguito, siamo rimasti soltanto io e lui. Abbiamo, così, cercato e trovato un nuovo batterista. Anzi, in realtà ne abbiamo cambiati parecchi. Ora siamo al quarto. Speriamo sia la volta buona. In ogni caso, è così che ci siamo formati”.
A quali cantanti o gruppi vi ispirate?
“Cerchiamo di non limitarci. Ci ispiriamo anche a film, quadri, discorsi, parole, sguardi, espressioni, fatti televisivi e non. Musicalmente, comunque, siamo ispirati, in particolare, dai Sistem of a down, però noi proveniamo da qualsiasi ascolto. E’ possibile, insomma, che in noi si possa riscontrare persino un 0,01% di Nino d’ Angelo, e, naturalmente, tutto quanto il resto, tipo i Nirvana, i Sepoltura, il Vasco Rossi degli anni ottanta”.
Di cosa parlano i vostri testi e chi li scrive?
“Li scrivo io, ma sto cercando di spingere anche gli altri a farlo. Chi inizia a scrivere, poi lo fa per bisogno. A me è successo proprio questo e gli altri sono propensi a provare. I testi parlano di qualsiasi cosa. Come ho detto prima, prendiamo spunto persino dai film. C’è un pezzo nostro dal titolo Disorientamento, ispirato, per l’ appunto, al film Il pianista sull’ oceano di Tornatore. Poi parliamo di tante altre cose, fatti giornalistici, social network, la scarsità di lavoro, le cose che si sognano, le cose che si vorrebbero o non vorrebbero, quello di cui si parla anche a tavola con la propria famiglia, insomma”.
Nasce prima il testo o la musica?
“Non c’è una vera e propria regola. Ad esempio, due giorni fa abbiamo preparato una base musicale che non aveva un testo. Poi sono andato a vedere tra alcuni miei testi salvati sul computer e ho iniziato a leggerne uno in particolare. L’ ho provato insieme alla base e ci stava alla perfezione. Era come se l’ avessi scritto proprio per quella base. E’ un po’ come se la base e il testo si fossero incontrati allo stesso modo di due persone che si incontrano e si piacciono”.
Ironia, teatralità e suoni pesanti. Questi sembrano essere le caratteristiche principali del vostro modo di fare musica. Sei d’ accordo?
“Sì, sono d’ accordo. Spero che ci riusciamo bene. L’ ironia e la teatralità, in genere, sono difficili da rendere e da proporre”.
Come vedi il panorama della musica emergente in Italia?
“Oggi è tutto mainstream. L’emergente quasi non esiste più, pur esistendo. L’ underground degli anni novanta, ovvero, andare alle cantine ad ascoltare i gruppi emergenti, oggi non esiste. Oggi è tutto su Internet. Hai tutti i gruppi a portata di mano, però, secondo me, anche su internet, c’è l’ underground e questo underground, che è sempre mainstream, è costituito da gruppi strepitosi. Ci sono delle realtà italiane spettacolari che, ovviamente, devi andare a cercare. Non le trovi sui giornali. Questo è il lato underground. Per quanto riguarda il lato mainstream emergente, ci sono cose molto interessanti e cose che lo sono meno, ma che, comunque, vanno avanti. Non discrimino, però, nessun genere. Mi piace l’ hip hop, come il rock, come il cantautorato, come qualsiasi cosa…”
E, invece, come la vedi a Lamezia?
“Non ci sono molti gruppi emergenti a Lamezia. Emergenti siamo noi, i Maieutica, o gente che ha trent’ anni, e non sedici o diciassette. Per me la musica emergente sta nella nuova generazione. Io ho iniziato a suonare in terzo superiore ed è lì che ho iniziato ad emergere musicalmente. Si emerge all’ inizio. Per quel che so, oggi non ci sono molte realtà emergenti in questo senso. Va molto l’ hip hop, ma il ragazzino che prende la chitarra e inizia a suonare si vede sempre meno. E’ bello che chi c’ era una volta c’ è ancora, ed è brutto che non ci sia niente di nuovo da questo punto di vista”.
Per te a Lamezia ci sono posti adatti per la musica dal vivo?
"Per fortuna oggi sì. Le Officine Sonore, in particolare, sono molto aperti a chi fa musica indipendente".
Avete in progetto un album?
“Sì, dovremmo registrarlo questo inverno e farlo uscire o alla fine di quest’ anno o all’ inizio del prossimo. E’ più probabile questa seconda opzione. E’ il primo album. Abbiamo fatto due demo, però questo sarebbe il primo vero album registrato in maniera abbastanza seria. Ci stiamo lavorando tanto”.
C’è qualcos'altro che vuoi aggiungere su di voi?
“Il 13 Giugno dovremmo suonare alle Officine, attendiamo conferma, e l’ 8 Agosto suoniamo al Parco Mitoio insieme a tanti altri gruppi. Chi volesse contattarci o volesse semplicemente avere notizie riguardo il nostro gruppo, può trovarci su Facebook e Twitter. Chi volesse sentire qualche nostro pezzo, può trovarci, invece, su Youtube. Presto avremo anche un sito internet”.
A cura di Simona Barba Castagnaro
Il video della canzone "Par Condicio"
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