Lamezia, processo Perseo: Corte d'Appello assolve due imputati dopo ricorso in Cassazione

Corte_di_Appello_di_Catanzaro_2_b9899.jpg

Lamezia Terme - Assolto per non avere commesso il fatto. È questo il verdetto con il quale la Corte di Appello di Catanzaro (Presidente De Franco, a latere Matroianni e Tedesco), ha assolto Vincenzo Arcieri (difeso dagli avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota) dal reato di estorsione pluriaggravata per il quale era stato condannato a 12 anni di reclusione e 9mila euro di multa dal Tribunale di Lamezia Terme nel processo di primo grado scaturito dall’operazione Perseo, nei confronti dei 21 imputati che avevano optato per essere giudicati con rito ordinario.

Quella condanna era stata integralmente confermata dalla Corte di Appello di Catanzaro e poi impugnata con ricorso per Cassazione dagli avvocati Ferraro e Galeota. Il ricorso fu accolto dalla Quinta Sezione della Corte di Cassazione, che annullò con rinvio quella condanna, disponendo la restituzione degli atti alla Corte di Appello di Catanzaro perché fosse celebrato un nuovo processo di appello nei confronti di Vincenzo Arcieri. Dopo 5 anni dalla sentenza della Corte di Cassazione e 8 anni da quella di primo grado, sono stati accolti i motivi di ricorso ed è stata ora riconosciuta l’estraneità di Vincenzo Arcieri, che è stato quindi assolto per non avere commesso il fatto, in luogo dei 12 anni di reclusione che gli erano stati comminati, e per la quale è stato sottoposti ad oltre 6 anni di custodia cautelare in carcere.

Analogamente la Corte di Appello di Catanzaro ha deciso per l’imprenditore Vincenzo Perri, difeso dall’avvocato Pino Spinelli, che era stato condannato a 9 anni di reclusione per concorso esterno nella cosca Giampa’, e che è stato oggi assolto perché il fatto non sussiste dopo l’annullamento con rinvio della Corte di Cassazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA