Lamezia Terme - Domenica 28 agosto nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Lamezia Terme, i Cavalieri e le Dame degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia (dei Santi Maurizio e Lazzaro e al Merito di Savoia), unitamente ad una rappresentanza dell’Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon guidata dall’Ispettore per la regione Calabria Dott. Floro De Nardo, parteciperanno ad una messa solenne in memoria di tutti i defunti dell’ex Casa regnante.
I Confratelli, rendono noto: "si ritroveranno in Sacrestia per la vestizione dei manti e attraverseranno la navata centrale, secondo le antiche e suggestive modalità del corteo introitale, sino alla collocazione in chiesa nei posti ad essi assegnati. A presiedere la cerimonia religiosa, prevista per le 12, nella cornice del Duomo di Lamezia, sarà don Carlo Cittadino, parroco della Cattedrale, unitamente a don Luigi Cannizzo, parroco di Santa Maria della Candelora in Reggio Calabria e don Antonino Vinci, parroco di Santa Maria di Porto Salvo in Gallico Marina.
Nel corso della Santa Messa, verrà letta la Preghiera del Cavaliere e, al termine del rito religioso, sul sottofondo delle note dell’antico Inno Sardo, il Delegato Gran Magistrale della Calabria, Nob. Avv. Domenico Lupis, procederà alla rimessa dei diplomi e delle insegne dei nuovi Cavalieri che, a causa della pandemia, non hanno potuto partecipare agli ultimi capitoli generali degli Ordini. A seguire, gli appartenenti agli Ordini Dinastici, assieme alle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, si ritroveranno in Gizzeria presso l’Agriturismo Torre dei Cavalieri, dove avrà luogo una colazione benefica, il cui ricavato, sotto l’alto patrocino delle rispettive associazioni, verrà devoluto alle famiglie bisognose della Diocesi di Lamezia Terme".
REAZIONI
Pax Christi- Punto Pace di Lamezia: "Lettera aperta al Vescovo Parisi"
"Eccellenza reverendissima, la notizia della celebrazione di una Messa solenne in Cattedrale, prevista per domenica 28 Agosto 2022, in memoria di tutti i defunti dell'ex Casa Regnante, lascia noi di Pax Christi-Punto Pace di Lamezia Terme, alquanto perplessi. Quella Casa Savoia che, al di là delle responsabilità che porta per le sue complicità e i suoi silenzi nelle immani tragedie delle due guerre, rappresenta quanto di più lontano ci possa essere dagli insegnamenti del Vangelo. Sì, proprio il Vangelo di Cristo che non predica i silenzi nè copre le complicità. Certo le morti, anche quelle dei complici delle menzogne che giustificano le guerre, vanno onorate con la richiesta di intercessione della Misericordia per il riposo eterno“. Ma quella di domenica, prosegue la nota "non è l'annuncio di una messa in suffragio di un semplice cittadino passato a miglior vita; è una cerimonia intessuta di segni "teatrali", declamati non su un palcoscenico laico ma ai piedi della Croce dove ci si inginocchia per pregare Cristo risorto. La Chiesa, dunque, che si fa palcoscenico di manifestazioni regali con modalità rituali che si pensava non dovessero più esistere: vestizione di manti, attraversamenti di navate centrali, cortei introitali e assegnazione dei posti rigorosamente individuati. Un'ostentazione dei segni del potere a cui una figura straordinaria della Chiesa post-conciliare, come “don Tonino Bello“, contrapponeva il potere dei segni. I segni del potere, quello dei Savoia, che si esplicarono nelle responsabilità del primo conflitto Mondiale e nell'affermazione della dittatura fascista che portò l'Italia alla seconda guerra mondiale; guerre che costarono milioni di morti e la mortificazione della Chiesa del tempo. Sono note le vicende dei Cappellani militari, a cui venne proibito di utilizzare la parola "PACE" e imposto di benedire le armi che servivano ad uccidere o ad intonare "TE DEUM" di ringraziamento per le stragi perpetrate nei confronti dei nemici. E non si trattava di atti estremi sfuggiti al controllo del potere monarchico, di norma avveduto e misurato, ma di atti di viltà di una monarchia incolta e senza dignità, che aveva deciso di lasciar fare anche le cose più esecrabili come la promulgazione delle leggi razziali nazifasciste. Eccellenza, nel ringraziarLa per l'attenzione, che senza alcun dubbio riserverà alle nostre preoccupate riflessioni, La preghiamo di fare qualcosa per risparmiare alla Chiesa Lametina e alla nostra città questa immeritata mortificazione".
Associazione Osservatorio delle Due Sicilie: "Delusione e stupore"
“Abbiamo letto, con un sentimento misto di stupore e delusione, la notizia della “Messa solenne” che si terrà domenica 28 agosto in onore dei defunti di Casa Savoia nella Cattedrale di Nicastro. Delusione non per chi ha organizzato la manifestazione, perché è normale che vi siano persone nel Sud che ancora amano ricordare i privilegi acquisiti dai loro avi a seguito della conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia, con l’acquisto a prezzi bassissimi di terreni demaniali e proprietà confiscate alla Chiesa, e per aver potuto lucrare in maniera spietata per 80 anni sulla pelle dei poveri contadini meridionali, costringendo intere generazioni ad emigrare. La delusione e lo stupore riguarda invece la Curia lametina. È vero che una Messa non si nega a nessuno, specie se a pagamento, ma i preti che officeranno questa Messa sanno dei furti subiti dalla Chiesa ad opera dei Savoia? Sanno dei preti e vescovi fucilati per essersi opposti alle prepotenze del nuovo potere? Sanno dei preti condannati al carcere a vita solo per aver parlato male del nuovo Governo savoiardo durante una Messa? Esistono le prove documentali, riportate nel libro "Capire il brigantaggio postunitario e le sue origini in terra di 'Calabrie’ ", che l’Osservatorio delle Due Sicilie ha pubblicato nel 2019. Ecco, nessuno, per fortuna, condannerà penalmente gli attuali preti lametini per questa Messa folkloristica, ma speriamo che questo nostro breve intervento pubblico li condanni in perpetuo a studiare la storia dell’inizio della tragedia del Sud e delle tragedie subite dal clero duosiciliano, l’inizio della Questione Meridionale che dopo 162 anni ancora rende la nostra terra una terra maledetta. Siamo sicuri che, dopo aver studiato, per autopenitenza aggiungerete alle vostre preghiere quotidiane qualche altra Ave Maria”.
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