Barbanti (AL): Sacal, competenza prevalga su campanilismi

barbanti-su-sacal.jpg

Lamezia Terme - "Il campanilismo, humus fertile per chi voglia fomentare strategie di conquista basate sul divide et impera, è senza dubbio una delle cause dell’arretratezza della nostra regione" Lo scrive il deputato di Alternativa Libera, Massimiliano Barbanti, dopo le ultime dichiarazioni del sindaco Mascaro in consiglio comunale sulla vicenda Sacal. "Ciò che deve contare sono le motivazioni e le finalità delle “battaglie” politiche, la qualità delle persone, le competenze, il merito. Non posso quindi non essere d’accordo con il Sindaco Mascaro quando dice che per il presidente della Sacal non bisogna “guardare solo al luogo di nascita, ma alle competenze”. C’è però un “ma”: quando, infatti, il maggiore azionista della società (con quasi il 21%) propone di realizzare “un azionariato popolare per un fondo destinato per trovare il milione di euro per rimanere con le stesse quote” (ovvero una colletta che costerà circa 15 euro ad ognuno dei 70.000 abitanti di Lamezia) non si tratta di chiamare in causa il campanilismo bensì un’esigenza ed un’opportunità di rappresentanza da parte di chi ha contribuito due volte alla capitalizzazione (una volta con le tasse ed un’altra con la “colletta”) e per nulla ha visto sinora riconosciuto il proprio ruolo. Ruolo primario che gli è stato anche fortemente sottratto con la scellerata introduzione, evidentemente facilitata dalla politica (ancora una volta!!), del voto capitario a cui ora si tenta,giustamente ma tardivamente e forse utopisticamente, di rimediare. Ruolo primario che, tra l’altro, anche il Sindaco riconosce (“Lamezia deve contare”) ma che subordina all’operato (anzi, all’immobilismo) nel CdA in questi anni. Dobbiamo considerare queste parole come un cartellino giallo al rappresentante del comune di Lamezia nel CdA della Sacal anche alla luce del fatto che prima di indossare questo cappello, vestiva quello della Regione e quindi in un totale regime di continuità col passato?

Giusto quindi il richiamo - prosegue Barbanti - fatto a più voci, per un ritorno alla progettualità, possibilmente lontana da giochi politici ed indirizzata ad un miglioramento dei servizi e delle strutture a favore degli utenti e dell’economia locale. Progettualità che però continua a latitare. E lo si vede nei conti (sono noti i miei dubbi di natura sostanziale sulla salute dei conti delle Sacal) che non possono dipendere dai 9 milioni di euro che la Regione deve alla Sacal solo quando si prevedono tempi bui (“Nel 2015, purtroppo, il bilancio non riuscirà più a essere in sostanziale equilibrio e non senza una ragione”). Altro ennesimo fallimento della politica.

Così com’è giusto anche l’appello alla tutela per i lavoratori soprattutto in vista di un’ipotetica creazione di una Sacal Handling spa che sembra dare garanzie per i lavoratori a tempo indeterminato ma lascerebbe nell’aleatorietà totale quelli a tempo determinato creando non pochepreoccupazioni e disagi in molte famiglie. Ed a tal proposito, alla luce della tanto sbandierata trasparenza che la Sacal ha sempre vantato di mostrare, sarebbe un gesto apprezzato, sebbene non dovuto, quello della pubblicazione dei testi, dei concorrenti e dei risultati dei bandi emanati come quello interno per la Vigilanza che sembra sia stato tenuto pochi giorni fa. Insomma, quello che si sta vivendo ormai da qualche mese è una situazione di stallo in cui sembra che nessuno voglia assumersi la responsabilità di fare la classica prima mossa. Ma il tempo scorre ed il mercato non aspetta nessuno". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA