Comunali: Bindi, alcuni sono in lista perché portano voti anche se non a posto

rosy-bindi-presidente-antimafia-2013.jpgRoma - "Gli elettori sono in grado di decidere, il mio è un invito ad andare a votare, agli italiani non manca l'intelligenza per fare le scelte. Io voterò in Toscana, sono contenta di essere in una regione in cui non c'è nessun dato politico, poi sceglierò anche in base ad altri criteri non meno selettivi". Così il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. "Anche solo un caso - ha riflettuto Bindi - ci deve spingere a fare sempre meglio. Dal riscontro dei dati, però, non ci troviamo di fronte ad una endemica contaminazione della classe dirigente di questo Paese: anche solo un caso deve essere portato a conoscenza ma non sono emersi centinaia di nomi". "Nel corso di questo lavoro siamo tornati qualche volta su alcuni nomi, alcuni li abbiamo aggiunti, altri tolti attenendoci strettamente ai dati e agli atti formali. Noi sappiamo perfettamente - ha osservato Bindi - che alcuni nomi sono stati messi in lista anche se non erano a posto perché portano voti, forse perché non sono a posto. Ma è bene che si sappia come sono le cose. Per votare bisogna essere informati, poi ognuno vota come ritiene. In alcuni comuni della Calabria tornano a candidarsi persone a posto dal punto di vista giudiziario ma prossimi ad alcuni ambienti". Alle critiche che le sono state rivolte da Marco Di Lello, Segretario della Commissione Antimafia e Presidente dei Deputati socialisti, Bindi ha risposto: "ho avuto questo mandato dall'ufficio di presidenza, sono decisioni che abbiamo preso tutti insieme".

REAZIONI

Segretari Pd Calabria, inopportuni impresentabili 

"La pubblicazione della lista dei candidati 'impresentabili' alle prossime regionali a due giorni dalle elezioni è una scelta quanto meno inopportuna dal punto di vista della tempistica". E' quanto scritto in un documento dei cinque segretari provinciali del Partito Democratico della Calabria, Enzo Bruno (Catanzaro), Arturo Crugliano Pantisano (Crotone), Michele Mirabello (Vibo Valentia), Luigi Guglielmelli (Cosenza) e Sebi Romeo (Reggio Calabria). "Una decisione - prosegue il documento - che rischia di offuscare anche il lavoro condotto dalla Commissione nazionale Antimafia perché si presta a speculazioni e strumentalizzazioni. Quella che anima le cronache politiche in queste ore è una polemica inaudita negli ultimi scorci di una competizione in cui il Partito democratico dovrebbe spendersi per chiudere la campagna elettorale in ogni angolo del paese, e invece si ritrova fare i conti con polveroni causati dalla vicenda della legge Severino. La candidatura di Vincenzo De Luca, al quale esprimiamo la nostra vicinanza, è autorevole e qualificata. Per il candidato alla guida della Regione Campania parlano i fatti, le azioni concrete che ha realizzato negli anni di amministrazione comunale a Salerno. La Campania ha bisogno di una guida forte, che riesca a sciogliere i troppi nodi irrisolti lasciati dalla gestione Caldoro. Crediamo che De Luca potrà mettere in campo la stessa determinazione per la guida della Regione". "E forse - concludono i segretari provinciali del Pd - è proprio questo che temono avversari, interni ed esterni al Partito democratico. De Luca è eleggibile ed insediabile, il partito lo ha sostenuto sin dalla sua larga vittoria alle primarie: siamo certi che da domenica la Campania volterà pagina come ha fatto la Calabria con Mario Oliverio lo scorso 23 novembre"

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