Lamezia, la verità dell’ex assessore Roccisano dopo la revoca: “Il cerchio magico voleva la mia testa” - VIDEO

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Lamezia Terme – “Così come la Regina vuole la testa di Alice nel paese delle Meraviglie, allo stesso modo il cerchio magico ha ottenuto la testa della Roccisano”. Gomito a gomito con il presidente Oliverio per più di due anni per poi vedersi arrivare una revoca con motivazioni che di certo non le sono andate giù. La sua verità, Federica Roccisano, l’ha raccontata  questa mattina in un hotel di Lamezia, racchiudendola in una metafora e provando a spiegarsi la revoca come una conseguenza di accordi elettorali.

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Stringate parole arrivate dal governatore lo scorso 8 gennaio l’hanno colpita e affondata: “Nei mesi scorsi su alcune problematiche di particolare rilevanza sociale sono emersi limiti ed insufficienze nella conduzione dell’assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali che hanno contribuito ad alimentare, in diverse circostanze, un clima di tensione sociale”.

"Resto nel Pd e non ho mai avuto padrini e padroni"

Motivazioni, quelle di Oliverio, che la Roccisano definisce “poco coerenti, ingiuste e pesanti da diversi punti di vista”. A chi le chiede se si rimprovera qualcosa del cammino percorso al fianco del Governatore, risponde forse di non essere stata fin troppo incisiva su alcune tematiche che le stavano più a cuore, come il welfare. “Mi riconosco l’errore di non essere stata, in alcuni casi, un assessore che sbatteva i pugni sui tavoli, ma per il resto, a dispetto di quello che mi si è spesso attribuito, non ho mai avuto padrini e padroni, oggi, ad esempio, qui a supportarmi non ci sono elementi del mio partito. Resto nel Pd – chiarisce poi – ma quanto successo dimostra come, le decisioni da me prese siano state indipendenti”.

In questi due anni – afferma ancora - ho dedicato tutte le mie energie per portare avanti il progetto politico del Presidente. In questi due anni, ripeto, non ho avuto padrini politici ma non smentisco le mie origini. Sono stata chiamata senza aver chiesto nulla, mentre facevo un lavoro che mi piaceva e avevo solo sostenuto il presidente Oliverio durante le primarie perché credevo nel suo progetto. Poi mi sono dedicata in tutto e per tutto alla mia terra che amo come una figlia ama sua madre, nonostante tutte le criticità.

"Pensavano fossi una bottiglia da spostare di mano in mano"

Non sono stata un assessore politico a disposizione, probabilmente non lo sono stata nella misura in cui qualche partito politico voleva, ho lavorato però in maniera efficace e tutte le cose fatte sono state frutto di tavoli di condivisione. Poi la stoccata: “Pensavano fossi una bottiglia da spostare da una mano all’altra. Spesso gli appunti che ho fatto sono stati fatti per stimolare e non per fare la negativa, e su questo ho ingoiato anche riproveri da parte del Presidente” La Roccisano ricorda episodi che l’hanno riguardata durante l’assessorato, dall’intimidazione subita alle critiche dopo la messa in onda di “Report”. “Sono stata sempre onesta e chiara, ho condiviso ogni singolo passo con il Presidente e anche con la collettività, sono stata fin troppo presente sui social rispondendo alle esigenze di tutti. Quando ho visto bruciare la mia macchina, dal giorno dopo non ho mai voluto indossare la maglia della vittima e l’ho fatto per il mio territorio”.

L’ex assessore originaria della Locride, ricostruisce l’incontro con Oliverio avvenuto il 2 gennaio scorso, quando le è stato chiesto di dimettersi. “Non ho accettato perché a questo punto avrei dovuto farlo anche prima, credevo si potesse trattare di un confronto leale, con uno stile più appropriato per il tipo di politica che merita la Calabria, non uno scaricabarile. Infine un consiglio al Governatore: “Voglio dire al presidente della Giunta di circondarsi di persone sincere e leali, che si assumono la responsabilità di dire quando le cose non vanno perché in Calabria non è tutto a posto”.

La Roccisano lascia di forza un settore particolarmente delicato, chiamato a rispondere dei bisogni e delle tante emergenze sociali radicate in Calabria. Dopo le dimissioni dell’assessore Carmen Barbalace, ora gli incarichi scoperti restano due. I rumors che si rincorrono sono però anche quelli di altre revoche a breve (l’assessore Rizzo ha ad esempio preso le distanze dal Pd per approdare in “Liberi e Uguali) e di un inevitabile rimpasto per la Giunta Oliverio che si dovrà ora barcamenare sull'infuocato fronte delle politiche". 

Alessandra Renda

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