Pd, Graziano: “Andare oltre Oliverio e no alle primarie”. Battaglia nuovo capogruppo

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Lamezia Terme - "Per quanto ci riguarda, oggi abbiamo chiarito in modo molto netto la posizione del Pd: andare oltre Oliverio, cercare un candidato civico per cambiare la Calabria". A dirlo il commissario del Pd calabrese Stefano Graziano parlando con i giornalisti a Lamezia Terme prima di un incontro con i rappresentanti dei partiti di centrosinistra in vista delle prossime regionali. "Non ci sono - ha aggiunto - elementi di continuità. C'e' un dato di discontinuità netta e su questo iniziamo a fare un lavoro oggi con il centrosinistra. Noi, come tutti sanno, già da quattro mesi a questa parte stiamo lavorando per andare nella direzione dell'allargamento alle forze civiche, al civismo, per dare segnali di cambiamento. È chiaro che il fatto che ci sia il cambio del governo nazionale e ci sia uno scenario diverso sicuramente cambia anche gli scenari in Calabria". L'incontro di oggi, nelle intenzioni del Pd è un primo passo per la costruzione di un tavolo attorno al quale sono stati chiamati Verdi, Si, Leu e "quelli che generalmente sono al tavolo del centrosinistra. Oggi - ha detto Graziano - iniziamo a costruire il tavolo per guardare al civismo per il centrosinistra, costruire le condizioni per le quali possiamo mettere in campo iniziative politiche a partire dal programma per dettare quelle che sono le linee per il cambiamento della Calabria. Abbiamo bisogno di cambiare facendolo sempre di più insieme". Sulla possibilità che simpatizzanti ed esponenti del Movimento cinque stelle non guardino di buon occhio un eventuale accordo con il Pd, Graziano ha ricordato che "molti lo erano sicuramente anche prima del governo nazionale. Poi il governo nazionale si è fatto. Molti sostenevano la tesi che in Umbria non si sarebbe fatto l'accordo ed invece abbiamo visto che c'e'. Io amo Hegel che diceva che la ragione e' fatta di scale: facciamo una scala alla volta. Il vero obiettivo che dobbiamo tenere presente è non consegnare al centrodestra, che abbiamo già visto all'opera, di nuovo la Calabria". Il Pd non partecipa alle primarie e chi del Pd vi partecipa è fuori dal partito". Così il commissario del Pd calabrese Stefano Graziano ha commentato le primarie istituzionali fissate dal presidente della Regione Calabria Mario Oliverio per il 20 di ottobre ed alle quali lo stesso Oliverio intenderebbe partecipare. Se Oliverio presenta le liste e continua a volersi candidare "si assume le responsabilità", ha detto Graziano.

Il Pd non partecipa alle primarie e chi del Pd vi partecipa è fuori dal partito". Così il commissario del Pd calabrese Stefano Graziano ha commentato le primarie istituzionali fissate dal presidente della Regione Calabria Mario Oliverio per il 20 di ottobre ed alle quali lo stesso Oliverio intenderebbe partecipare. Se Oliverio presenta le liste e continua a volersi candidare "si assume le responsabilità", ha detto Graziano.

"Le prossime elezioni regionali in Calabria rappresentano un momento di snodo fondamentale per i partiti che si riconoscono nella coalizione di centrosinistra, che anche alla luce del mutato quadro politico nazionale, deve esser considerata come un punto di partenza e non un approdo". E' quanto si legge nel documento redatto al termine della riunione del centrosinistra convocato a Lamezia Terme dal commissario del Pd calabrese cui hanno partecipato Verdi, e Leu. "Ci attendono mesi di duro lavoro - prosegue il documento - durante i quali ci sarà bisogno di declinare sui territori parole d'ordine quali unità e cambiamento che tante volte abbiamo pronunciato in queste settimane. Riteniamo, infatti, che per rispondere all'avanzata di una destra sovranista e xenofoba ci sia la necessità di scelte responsabili e unitarie, fatte anteponendo l'interesse generale della Calabria alle ambizioni dei singoli. Le forze politiche di centrosinistra ritengono assolutamente prioritario allargare il perimetro della coalizione a tutti quei mondi e quei pezzi di società civile che si reputano alternativi ad una destra a trazione leghista e che vogliano, soprattutto, essere protagonisti di una nuova fase politica in cui si mettano al centro dell'agenda le politiche di sviluppo della Calabria, affrontando, senza condizionamenti e remore, nodi irrisolti tra cui citiamo, a titolo di esempio, sanità e infrastrutture".

"L'incarico viene dalle modalità che intervengono quando si deve sostituire un capogruppo. Un pensiero ed un saluto al precedente capogruppo è doveroso per il mio modo di interpretare la politica e la vita". Cosi', parlando con i giornalisti prima dell'incontro del tavolo del centrosinistra in vista delle regionali, Mimmo Battaglia ha commentato la sua elezione a capogruppo del Pd in Consiglio regionale. "Stamattina - prosegue - si è riunito il gruppo nella sua interezza. Alla presenza del commissario Stefano Graziano, ed all'unanimità mi ha designato quale capogruppo per rappresentare il Pd in Consiglio regionale in questa fase delicata che è di chiusura di questa legislatura e di apertura di una fase nuova che si apre oggi con il tavolo del centrosinistra e, quindi, di confronto con alleati storici del Pd e di apertura in ossequio ad una fase nazionale avviata un mese fa e che era impensabile che si aprisse e che ormai proietta tutto in una visione nazionale. Anche le elezioni regionali della Calabria, così come quelle dell'Umbria e dell'Emilia, hanno un portato che esce fuori dai confini regionali. Per cui pensare che si possano fare cose diverse è sbagliato. Noi oggi apriamo questo cantiere, pensando a dare un'opportunità al centrosinistra in Calabria e di poter tornare alla guida della Regione. Sono convinto che ci sono tutti i presupposti per offrire una nuova proposta che noi cominceremo ad esporre oggi al tavolo del centrosinistra con il commissario Graziano e, quindi, di aprire una fase in cui si chiude la decima legislatura e si apre un tavolo che porterà alla composizione delle nuove liste e delle nuove aggregazioni per le elezioni regionali". "E' chiaro - ha detto Battaglia parlando dei rapporti tra il Pd ed il givernatore Mario Oliverio - che c'e' un dibattito interno, è inutile negarlo, che oggi è stato riportato nell'alveo di una corretta interpretazione di quelli che sono anche i passaggi che le liturgie della politica vogliono. Noi abbiamo sempre chiesto la condivisione: noi siamo l'azionista di maggioranza più forte che ha eletto Mario Oliverio nel 2014. Io ricordo a me stesso, prima che ad altri, che il voto in Regione è congiunto: sono le liste che eleggono il presidente e, quindi, io sono convinto che da oggi si creino i presupposti per evitare le fughe in avanti e che sia riportato tutto nell'ambito di un dibattito che sia il più largo condiviso perché non sono per la mortificazione della storia politica e personale di nessuno, per cui ritengo che si debba intraprendere insieme una strada nuova". "Sono convinto che noi oggi abbiamo gettato le basi e credo che l'unanimità nella mia designazione - ha concluso Battaglia - sia un primo segnale: non ci sono state divisioni e li ringrazio. Sono convinto che insieme al commissario Graziano possiamo inaugurare una nuova pagina importante per la Calabria".

 Mimmo Battaglia eletto capogruppo Pd

"Ringrazio i colleghi del gruppo per avermi eletto nuovo capogruppo in Consiglio regionale. È per me un grande onore ma anche una grande responsabilità perché ci avviamo alla fase finale della consiliatura. Abbiamo l'obbligo di guardare avanti, pensare al futuro della nostra regione". Lo afferma, in una dichiarazione, Mimmo Battaglia, neo capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. "Mi auguro - aggiunge Battaglia - che a partire dalla mia nomina tutto il Partito Democratico imbocchi con sempre maggiore convinzione la strada del rinnovamento e del cambiamento. Fattori che, a mio parere, alla luce del mutato quadro politico nazionale sul nostro territorio, non sono più rinviabili. In Calabria c'è una destra agguerrita e desiderosa di tornare al potere ma noi la possiamo sconfiggere aprendoci quanto più possibile al mondo civico, che vuole essere protagonista di una nuova stagione politica e che ci chiede con forza discontinuità".

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