Rifiuti, ordinanza della Santelli per gestire emergenza: chieste verifiche per la discarica di Lamezia - REAZIONI

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Catanzaro - Il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha emanato ieri sera l'ordinanza che contiene "urgenti misure per assicurare la corretta gestione dei rifiuti urbani anche correlate alla prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid". L'ordinanza, la numero 45 dall'inizio dell'emergenza coronavirus, è motivata dal fatto che "il servizio pubblico essenziale della raccolta e del trattamento dei rifiuti urbani non puo essere in alcun modo interrotto, soprattutto nell'attuale contingenza della pandemia in corso da Covid che impone ulteriori misure di prevenzione e precauzione per la tutela della salute umana" e che "in concomitanza dell'imminente arrivo della stagione estiva, la diffusivita del coronavirus e il rischio di contagio saranno aggravate dalle criticita igienico-sanitaria e ambientale derivanti dal blocco delle raccolte dei rifiuti in tutti i Comuni calabresi, con il rischio di depositi incontrollati di rifiuti in tutte le aree urbane e periurbane del territorio regionale, con gravi ripercussioni anche in termini di tensioni sociali".

L'ordinanza di Santelli è anche un riscontro a una nota dell'Anci Calabria che alcuni giorni fa aveva chiesto al presidente della Regione "l'adozione di un provvedimento emergenziale e d'urgenza per far fronte all'emergenza rifiuti in atto". Con quest'ultimo provvedimento si ordinano, "in deroga", a vigenti disposizioni, una quindicina di misure: tra le varie, in particolare si ordina al Comune di Catanzaro "di presentare entro 20 giorni il progetto di ampliamento volumetrico della discarica in localita' Alli"; alla Comunita d'Ambito di Cosenza di "procedere entro 20 giorni all'individuazione del sito della discarica di servizio dell'impianto di trattamento ubicato a Rossano Corigliano".

Ancora, si ordina al commissario ad acta individuato con dgr 96 del 20 maggio 2020 "di procedere entro 30 giorni all'individuazione del sito della discarica a servizio dell'impianto di trattamento da realizzare nell'area Nord della provincia di Cosenza", al commissario ad acta individuato con Dgr 97 del 20 maggio 2020 "di procedere all'individuazione del sito di ubicazione della discarica a servizio dell'impianto di trattamento di Siderno"; alla Citta Metropolitana di Reggio Calabria "di procedere entro 20 giorni alla pubblicazione della gara per l'affidamento del servizio di gestione degli impianti di Siderno e Gioia Tauro, unitamente ai lavori di riefficientamento del termovalorizzatore e l'adeguamento alle migliori tecnologie disponibili", alle Comunita d'Ambito di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone e alla Citta Metropolitana di Reggio Calabria "di individuare, entro 10 giorni, siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti urbani".

Infine, si ordina alla societa' "Mi.Ga." srl di "accettare nella discarica in esercizio autorizzata sita in localita' San Nicola nel Comune di Celico (Cosenza), i rifiuti provenienti e dagli impianti di trattamento regionali, pubblici e privati al servizio del circuito pubblico sino ad un quantitativo massimo di 300 tonnellate/giorno. Una fetta delle circa 800 tonnellate giornaliere prodotte in Calabria andranno in direzione del Cosentino. 300 tonnellate saranno dirottate verso l'impianto San Nicola nel Comune di Celico (CS). Saranno conferiti: "I rifiuti provenienti e dagli impianti di trattamento regionali, pubblici e privati - si legge nel testo dell'ordinanza- al servizio del circuito pubblico comprensivo di quelli prodotti dall’impianto di Lamezia Terme, per una durata massima pari a 60 giorni e nelle more del perfezionamento della eventuale procedura di omologa. Alla società MI.GA. srl - che gestisce la discarica- è riconosciuta la tariffa di conferimento, a carico degli enti di governo degli ambiti, non superiore a 105 euro/tonnellate".

Al Commissario ad acta in sostituzione del Comune di Cassano allo Ionio, si impone "di attivare i conferimenti nella IV buca della discarica in loc. Silva per complessive 30.000 mc, con un conferimento giornaliero massimo di 150 tonnellate, e nelle more del perfezionamento della eventuale procedura di omologa". Dopodiché la discarica si chiude. Poi c'è l'ordine al Comune di Castrovillari per "la ripresa dei conferimenti nella discarica in loc. Campolescia autorizzata con DDG n. 11591 del 8.8.2013, salva diversa valutazione dell’autorità giudiziaria. Ad esaurimento della volumetria residua, pari a 20.000 mc il Comune di Castrovillari procede alla chiusura definitiva della discarica". E ancora, Santelli intima "alla Città Metropolitana di Reggio Calabria di attivare i conferimenti nel lotto I della discarica di loc. la Zingara nel Comune di Melicuccà per una volumetria pari a circa 90.000 mc, nelle more della presentazione all’autorità competente del progetto di bonifica del sito e di coltivazione della discarica per l’ottenimento dell’autorizzazione integrata ambientale. Prima dell’avvio dei conferimenti dovranno essere eseguite tutte le lavorazioni necessarie a ripristinare le caratteristiche tecniche della vasca secondo la normativa vigente", è precisato nel testo dell'ordinanza.

E ancora, per quanto riguarda Lamezia Terme. La vasca n. 2 della discarica in località Stretto è sottoposta a sequestro. Se sarà consentito l'accesso, la Regione dice "di procedere entro i successivi 20 giorni alla realizzazione degli interventi necessari alla completa rimozione delle cause che hanno determinato le violazioni contestate funzionali alla ripresa dei conferimenti per circa 50.000 mc". L'Arpacal dovrà invece concentrarsi sulla prima vasca e verificare: "le caratteristiche tecniche della discarica e le eventuali prescrizioni e condizioni per una possibile sopraelevazione pari a circa 150.000 mc". In caso di via libera dall'Agenzia, il comune lametino dovrà presentare il progetto per ottenere le autorizzazioni ambientali. Per Castrolibero, invece, si rifarà il tentativo di presentare il progetto per l'ottenimento dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale) ai fini dell'ampliamento della discarica sita in località Destre Spizzirri per circa 65 mila mc.

Reazioni

Sindaco comune di Rovito: "Riapertura discariche pessimo segnale"

"La riapertura delle discariche su tutto il territorio regionale è un pessimo segnale che si dà ai territori, ai cittadini e al Paese che ci osserva. Anziché avviare, finalmente, una vera strategia di sostenibilità per i rifiuti prodotti in regione, si avviano riaperture scriteriate. La scelta della presidente Santelli mi sembra incomprensibile". E' quanto afferma il sindaco di Rovito Felice D'Alessandro in merito alla riapertura della discarica di Celico. "Non è giusto - prosegue D'Alessandro - far pagare a tutti i cittadini calabresi, con gravi ricadute sulla salute pubblica, il prezzo del soccorso a sindaci 'amici' che non riescono a gestire la raccolta differenziata o a garantire accordi di raccolta e smaltimento validi. Vorrà dire che noi sindaci ci faremo portatori di proposte risolutive più sagge e compatibili con l'ambiente, che ad oggi, come emerge da più punti di osservazione, resta la ricchezza maggiore della Calabria per avviare un reale sviluppo economico, sociale, turistico e culturale". Il Comitato ambientale presilano è pronto alla mobilitazione e in un comunicato stampa invita "la cittadinanza a manifestare con ogni mezzo la contrarietà ad un provvedimento che viola le prescrizioni che avrebbero dovuto limitare i disagi per la popolazione".

Comitato Presila contro riapertura discarica di Celico

"Con l’ordinanza notturna 45 del 20 maggio 2020 della presidente Santelli, la discarica di Celico torna ad operare a pieno regime e in violazione delle prescrizioni imposte il 19/09/2017 dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria". Lo denuncia il Comitato Ambientale Presila, in una nota diffusa oggi.  "Sino a pochi giorni fa  - si legge ancora - la discarica di Celico, aperta perché ogni tentativo di giungere alla chiusura si è scontrato con leggi che tutelano il diritto d’impresa in contrasto con il diritto alla salute,' - scrivono gli ecologisti - accoglieva qualche tonnellata di rifiuto, prevalentemente scarti di carta e plastica, provenienti dalla regione Campania". Nel comunicato si sottolinea che questo avveniva sotto il rispetto di alcune prescrizioni, come "limitando l’apertura e la chiusura di una singola cella, anziché all’intera giornata, a qualche ora", "effettuando la immediata e necessaria copertura onde evitare la migrazione di potenziali emissioni odorigene”, "limitare il conferimento in discarica esclusivamente agli scarti di processo stabilizzati provenienti dalla fase di vagliatura finale del compost".

"Da qualche giorno a Celico era iniziato il via vai di rifiuti prodotto dalla provincia di Catanzaro - si legge nella nota - guarda caso il cui ATO è diretto dall’ex direttore del Dipartimento Ambiente della Regione che ha rilasciato l’autorizzazione all’ultimo rinnovo dell’AIA a Mi.Ga.. Ieri sera in pieno new style la presidente della Regione ha tirato fuori dal cilindro una nuova ordinanza che prevede lo sversamento nella discarica di Celico di 300 tonnellate al giorno di rifiuti per 60 giorni. 300 tonnellate di rifiuti - scrivono i membri del comitato - corrispondono a circa dieci autoarticolati al giorno che a causa delle limitazioni presenti sulla strada di accesso inevitabilmente porteranno alla violazione della prescrizione che impone lo sversamento per non più di 3 ore al giorno. Di questo se ne stanno accorgendo già i cittadini che da qualche giorno iniziano a sentire la fastidiosissima e pestilenziale puzza di rifiuti. E' evidente che in questo contesto favorevole Mi.Ga. tenterà il colpaccio richiedendo l’ampliamento della discarica prossima ad essere colma". Gli ecologisti. Che invitano la cittadinanza alla mobilitazione.

Callipo al fianco dei cittadini della Presila: "Basta blitz a discapito dei territori"

"Le ordinanze della presidente della Regione colpiscono ancora una volta con il “favore delle tenebre”. Stavolta, però, il blitz notturno non riguarda i famigerati tavolini dei bar, bensì una decisione che incide in maniera molto più pesante sulla vita dei cittadini, adottata senza alcun confronto con i territori e con chi è demandato a rappresentarli. Sono al fianco del sindaco di Rovito Felice D’Alessandro e di quanti, tra rappresentanti istituzionali, Comitati civici e semplici cittadini, si trovano ancora una volta a dover difendere la Presila». È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, commentando l’ordinanza n. 45 con cui la presidente della Regione ha disposto, tra le altre cose, che nella discarica di Celico, nel Cosentino, possa avvenire lo sversamento di 300 tonnellate di rifiuti al giorno di per 60 giorni. Già nei giorni scorsi – prosegue Callipo – nella discarica di proprietà della società Mi.Ga. srl stavano arrivando i rifiuti prodotti in provincia di Catanzaro e i cittadini di quella zona, che ha una valenza ambientale nota a tutti, hanno ricominciato ad essere tormentati dall’olezzo dei rifiuti. Adesso è facile prevedere che la situazione peggiori. È evidente che le responsabilità dell’infinita emergenza rifiuti calabrese vengono da lontano e non riguardano solo una parte politica, ma la soluzione – spiega il capogruppo di IRIC – non può essere quella che va sempre e solo a discapito dei territori e a favore dei privati, che escono dalla porta e rientrano dalla finestra. Bisogna confrontarsi coi cittadini e con chi li rappresenta e ciò non riguarda solo Celico, ma anche le altre aree interessate dall’ordinanza. Inoltre è necessario cambiare totalmente approccio, adottando politiche di prevenzione che contengano la produzione e lo smaltimento dei rifiuti e tutelino l’ambiente e la salute delle persone. L’assessore regionale all’Ambiente aveva detto di voler fare della Calabria una grande riserva naturale. Mettere la polvere sotto il tappeto, riempiendo di rifiuti territori di pregio naturalistico, non mi sembra affatto un buon inizio. Se si vuole davvero rivedere il Piano dei rifiuti approvato nel 2016, per renderlo funzionale all’obiettivo “discariche zero” finora solo sbandierato, lo si faccia – conclude Callipo – portando il confronto con l’opposizione e con le associazioni nella Commissione “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente” del Consiglio regionale. Noi siamo pronti a collaborare nell’interesse dei calabresi".

Gruppo PD: "Sui rifiuti, la Santelli ascolti i Sindaci"

“La soluzione prospettata dalla nuova ordinanza della Presidente Santelli sui rifiuti, non solo non risolve nulla, ma aumenterà la quantità di rifiuti a terra. I cittadini vogliono sapere se oggi si raccoglie la spazzatura o no. E da quello che c’è scritto in questa ordinanza pare proprio di no. Se l’intento, infatti, era quello di porre mano, in emergenza, a una situazione che sta diventando drammatica, l’ordinanza appare viziata da due difetti fondamentali: innanzi tutto, detta dei tempi oggettivamente inattuabili; in secondo luogo, e questo forse è ancora peggio, nasce senza il minimo raccordo con i Sindaci”. È quanto dichiara, in un comunicato congiunto, il Gruppo PD in Consiglio regionale, che aggiunge: “La rivolta in atto in queste ore da parte dei primi cittadini calabresi, senza differenze di schieramento politico, dimostra che non si può ordinare in astratto, senza aver preso contezza e ragionato insieme a coloro che vivono quotidianamente la situazione concreta. I Sindaci chiedono l’avvio di un processo graduale ma incisivo che punti a privilegiare un circuito di gestione interamente pubblico e a dismettere progressivamente ogni rapporto con le società private per la gestione degli impianti e delle discariche”. “Una prima direzione, chiara e percorribile, può venire dalla proposta di una impiantistica plurale, a cominciare dalla zona settentrionale dell’ATO di Cosenza: tre mini impianti pubblici, concepiti ciascuno per servire le necessità di aree comprendenti bacini con una utenza fra i 150 mila e i 200 mila abitanti. Una impiantistica plurale, fra l’altro, sarebbe meglio gestibile dai Sindaci e coniugherebbe il minimo impatto ambientale con la migliore efficienza e la più ampia consapevolezza dei cittadini, rendendo questi ultimi pienamente partecipi e attori principali di un progetto complessivo che punti all’obiettivo tendenziale zero discariche”. “La soluzione – conclude il Gruppo PD - non può essere né il mega impianto, che è oggettivamente fuori scala, né quella di continuare a scavare e allargare nuove e vecchie buche da riempire”.

D'Ippolito (M5S): "Crea danni ai territori, siamo con i sindaci, inammissibile utilizzare discariche già piene"

"Va modificata subito la frettolosa ordinanza della presidente Santelli sui rifiuti, perché fa grossi danni ai territori e, al contrario di come presentata, perpetua il sistema che non funziona, che ha prodotto emergenze cicliche e comportato un enorme spreco di risorse pubbliche". Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, della commissione Ambiente, che spiega: "Non si devono ammassare i rifiuti in discariche già strapiene, che non possono più contenere, come dicono le carte, altre tonnellate di spazzatura. Per l’impianto di Castrovillari c’è peraltro un processo in corso, mentre quello di Lamezia Terme è oggetto di sequestro giudiziario e quello di Celico è gestito da privati cui l’incapacità di Mario Oliverio e predecessori ha consentito enormi guadagni". "Avevamo offerto – ricorda il parlamentare del Movimento 5 Stelle – alla presidente della Regione il nostro aiuto e sostegno, ma forse alla Cittadella o in qualche altro palazzo ci sono anime grigie che remano contro i calabresi, cui non importa un tubo della salute pubblica e dei rischi ambientali. Intanto il colonnello Ultimo resta inspiegabilmente silente. Mi auguro – prosegue il deputato – che la presidente voglia riceverci al più presto. Di persona le spiegheremmo i gravi errori di questa ordinanza, indicando le soluzioni migliori per la fase transitoria. Le norme vigenti consentono il deposito temporaneo dei rifiuti in aree comunali da individuare. Inoltre una parte dell’indifferenziata può andare in impianti di trattamento viciniori, se pubblici. Qui va posto subito il problema della riduzione dei rifiuti e, come ho già evidenziato, il compostaggio di comunità permette di dimezzare, ripeto, dimezzare, quelli solidi urbani". "Siamo – conclude D’Ippolito – con i sindaci e con i cittadini dei territori colpiti dall’ordinanza della presidente Santelli, cui vogliamo dare una valida mano, sempre se vorrà ascoltarci e fidarsi. Diversamente, la presidente si assuma la responsabilità di seguire suggeritori che l’hanno già esposta all’indignazione pubblica e all’ennesimo fallimento, ancora evitabile, sulla gestione dei rifiuti".

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