Sindaci del Lametino e del Reventino riuniti per difendere presidi sanitari

riunione-indaci-reventino-lametino-2020.jpg

Lamezia Terme - I sindaci dei distretti socio-sanitari del Lametino e del Reventino si sono riuniti ieri nella sala Napolitano del comune di Lamezia per fare quadrato a difesa del diritto delle comunità ad avere attivi i propri presidi sanitari la cui efficienza va via via sgretolandosi giorno dopo giorno sotto le scelte arbitrarie e ragionieristiche della triade commissariale. Presenti i rappresentati dei comuni di Platania, Pianopoli, Cortale, San Mango d’Aquino, Gizzeria, Feroleto, Nocera Terinese, Jacurso, Maida, Carlopoli, Curinga, San Pietro a Maida, Decollatura, Motta Santa Lucia e Lamezia. Di qualche giorno fa è infatti la notizia della imminente ulteriore chiusura di 26 guardie mediche del territorio lametino senza chiarimento alcuno del criterio secondo cui queste chiusure verranno attuate. È programmata al prossimo 4 marzo la convocazione dei sindaci del catanzarese per una riunione con i vertici dell’Asp e, i sindaci del Lametino e del Reventino, hanno indetto questa riunione preventiva per poter tutti insieme rappresentare le esigenze dell’intero territorio come forza unita dal bene comune che prescinda dai diversi colori politici di ciascun amministratore.

“In Calabria sono tanti i settori in sofferenza, primo tra tutti è quello della sanità - ha detto Paolo Mascaro che si è fatto portavoce dell’unione dei sindaci, schierandosi, in veste di sindaco di Lamezia, in prima linea - A Lamezia, è sotto gli occhi di tutti, quanti passi indietro quotidiani sta facendo il presidio ospedaliero. Il 118 si trova in uno stato di emergenza assoluta: vorrebbero addirittura demedicalizzare il servizio. Chiudono i reparti, il personale medico disponibile è sempre meno. Dobbiamo creare una piattaforma di rivendicazione comune che ponga un freno a questa situazione preoccupante per la quale ogni interlocutore sembra voler riversare le responsabilità su altri. - Poi, a proposito delle priorità di cui discutere a Catanzaro ha aggiunto - Abbiamo già incontrato singoli primari ed esperti per avere tutti i dati e focalizzare i punti per redigere un documento da presentare giorno 4”. Si è detto disponibile a perorare la causa h24, il sindaco di Jacurso Ferdinando Serratore, uno di quelli che più si è speso nell’ultimo periodo per la questione, poiché ha subìto la chiusura della guardia medica del suo comune senza aver ricevuto alcun preavviso, per la quale questa mattina è stata attuata una protesta: “Da questa riunione devono uscire proposte concrete - ha affermato - Dobbiamo frenare i provvedimenti scellerati dei commissari e rivendicare un presidio, il nostro, di primaria importanza.” Dal vicesindaco di Cortale, Pasqualina Leuci è arrivato invece l’allarme: “Nei piccoli comuni il problema riguarda la chiusura delle guardie mediche e i medici di famiglia, molti dei quali vicini alla pensione”. Ricordando a tutti inoltre che la chiusura degli ambulatori significa anche che non viene attuata più alcuna attività di prevenzione.

Per il sindaco di Maida Salvatore Paone “è di primaria importanza fare massa critica come sindaci per sottolineare con una metodologia incisiva e concreta la problematica”. La sua proposta è quella di affidarsi ad esperti e professionisti per contrastare questo depauperamento del territorio. “Se non ci presentiamo con delle proposte concrete si rischia di fare un ragionamento senza produrre alcun risultato” ha affermato. A prendere la palla al balzo è stato Vincenzo Serrao, sindaco di Curinga che si è presentato a tutti con una serie di idee concrete, ma che necessitano di tempi di attuazione tutt’altro che brevi. Per Serrao attuare una protesta senza presentare soluzioni significherebbe fare un buco nell’acqua, ha perciò proposto i medici internisti come turnisti per sopperire alla mancanza di personale in guardia medica e l’accorpamento del presidio ospedaliero lametino all’università. Una visione un po’ troppo a lungo raggio quella di Serrao secondo il sindaco di Nocera Antonio Albi, che ha sottolineato invece l’urgenza di pretendere soluzioni che abbiano effetti nell’immediato futuro. Il discorso ha trovato il sostegno anche di Angela Brigante, sindaco di Decollatura, che ha posto sul tavolo delle urgenze la situazione critica del Csm della sua zona e ha ricordato il depotenziamento del vicino ospedale di Soveria Mannelli al quale si sarebbe dovuto susseguire il conseguente sviluppo, mai avvenuto, dell’ospedale di Lamezia: “per noi l’ospedale di Soveria Mannelli è importante. Durante i periodi invernali quando le condizioni meteorologiche sono avverse e diventa difficile raggiungere Lamezia per le emergenze, è di fondamentale importanza”.

Dora Coscarelli

riunione-sindaci-lametino-reventino-22020-.jpg

riunione-sindaci-lametino-reventino-22020--.jpg

riunione-sindaci-lametino-reventino-22020.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA