Attacco in Congo, uccisi ambasciatore italiano e carabiniere

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Congo - Poche ore fa, nella Repubblica Democratica del Congo, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e un carabiniere di 30 anni in servizio in Africa da settembre. Si sarebbe trattato di un tentativo di rapimento. La vettura faceva parte di un convoglio della Monusco, la missione dell'Onu per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo, che comprendeva anche il capo delegazione dell'Ue. Il ministro degli Esteri Di Maio esprime "immenso dolore", lascia Bruxelles per tornare subito a Roma e assicura "ogni sforzo "per far luce sull'agguato.

Regioni, dolore e sconcerto per il vile attentato

"Profondo dolore e sconcerto per la morte dell'Ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Il vile attentato e le drammatiche notizie che giungono da Goma in Congo destano preoccupazione e sono un segnale allarmante. Le Regioni e le province autonome italiane si stringono alle famiglie e partecipano al loro dolore". Lo scrive il Presidente Stefano Bonaccini sulla Pagina Facebook della Conferenza delle Regioni.

Magorno: "Notizia tremenda, pensiero a famiglie vittime"

"Dolore per le drammatiche notizie che arrivano dal Congo dove l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e un carabiniere della scorta sono stati uccisi in seguito a un attacco al convoglio della missione internazionale World Food Progamme delle Nazioni Unite. Il pensiero dell'Italia intera è per le famiglie". Lo scrive in un post Facebook il senatore Ernesto Magorno.

Il cordoglio dei padri minimi di Paola

"Apprendiamo con dolore la terribile notizia della morte dell'ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Erano due servitori dello Stato che operavano per costruire la pace. Affidiamo a San Francesco le nostre preghiere per Luca, Vittorio e per le loro famiglie. Si unisce a questa accorata preghiera anche la comunità congolese dei Minimi". Lo scrivono i padri minimi del Santuario di San Francesco di Paola.

 

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