Bancarotta ed estorsione, arrestato a Milano latitante legato a 'ndrina del Nord

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Milano - È stato arrestato a Milano dopo 3 anni di latitanza Giuseppe Nacci, 39enne ricercato a livello internazionale per una condanna a 11 anni per reati di bancarotta fraudolenta, tentata estorsione e associazione a delinquere. Secondo quanto comunicato dai carabinieri, l'uomo era in affari con la famiglia Flachi, esponenti di spicco della 'ndrangheta al Nord. Nacci è stato preso dalla squadra catturandi dei carabinieri del Comando provinciale di Milano, che hanno seguito le sue tracce lasciate in giro per il mondo negli ultimi anni. Amante della bella vita, di compagnie appariscenti e di auto di lusso, Nacci pur non avendo social lasciava dietro di sé una scia di mondanità che alla fine lo ha tradito

Accusato di aver ideato un sistema per provocare il fallimento delle sue società attive nello smaltimento di rifiuti ferrosi, campo che lo ha messo in contatto con i Flachi. Dalle indagini è anche emerso un legame con la famiglia Flachi nella gestione di alcuni night club a Milano. Il meccanismo gli avrebbe fruttato oltre 2 milioni, soldi che in parte ha utilizzato per la vita in latitanza. Nel 2018 era stato fermato dalle autorità a Montecarlo, dove girava a bordo della propria Lamborghini. Nonostante le pesanti accuse venne rilasciato per un cavillo tecnico legato all'estradizione e una volta fuori dagli uffici di polizia aveva fatto perdere di nuovo le tracce. Fino a lunedì scorso, quando i militari lo hanno arrestato in corso Sempione, dove ha sede la sua società.

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