Calabria: Ammanco da 1,3 milioni di euro in Provincia Vibo, fermata dipendente e marito

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Vibo Valentia, 24 ottobre - In un periodo in cui si sta per decidere per la soppressione delle province di Vibo e Crotone ecco emergere un episodio di cronaca che coinvolge una dipendente pubblica della sopprimenda Provincia di Vibo Valentia. Una ex dipendente della Provincia di Vibo, infatti, assieme, al marito sono stati sottoposti a fermo dalla guardia di finanza su disposizione della Procura della Repubblica per l'ammanco di 1,3 milioni di euro dai conti dell'Ente scoperto nelle scorse settimane. La donna, Maria Rita Currò ed il marito, Baldassarre Bruzzano, erano già indagati in stato di libertà e sono accusati di peculato. Nell'inchiesta sono indagati anche due nipoti della donna, che nel frattempo sui è dimessa dall'incarico. Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, sono iniziate il 13 settembre scorso, dopo la scoperta di un ammanco sui fondi dell'Amministrazione provinciale di Vibo che è stato subito denunciato alla magistratura. Maria Rita Currò, secondo l'accusa, nel periodo compreso tra agosto 2009 e novembre 2011 ha emesso numerosi mandati di pagamento per false prestazioni di servizio a nome dei congiunti, inducendo in errore l'Amministrazione che, in più riprese, ha liquidato somme per un valore totale di circa 1,3 milioni di euro. I fermi sono stati disposti dal procuratore di Vibo Mario Spagnuolo per il fondato sospetto che fosse in atto un'attività diretta ad occultare i proventi dell'attività illecita oltre che per il pericolo di fuga. I finanzieri hanno anche eseguito alcune perquisizioni con sequestro di documenti alla Provincia. Alle indagini ha collaborato anche il Nucleo speciale di polizia valutaria del Gruppo di Reggio Calabria.

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