Calabria: Inchiesta gestione Arpacal, in 10 a processo

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Catanzaro - Il consigliere regionale uscente del Pd, Antonio Scalzo, l'ex assessore regionale all'ambiente della giunta di centrosinistra, Diego Tommasi, ed altre otto persone sono state rinviate a giudizio per presunti illeciti nella gestione dell'Arpacal, l'agenzia regionale della Calabria per la protezione dell'ambiente. I fatti contestati agli indagati riguardano la gestione dell'agenzia negli anni precedenti al 2010. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Catanzaro ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore, Domenico Guarascio, ed ha fissato l'inizio del processo per il 16 gennaio prossimo.

Oltre a Tommasi e Scalzo, quest'ultimo coinvolto nella qualità di direttore scientifico dell'Arpacal, sono stati rinviati a giudizio anche l'ex direttore generale vicario dell'assessore all'Ambiente, Giuseppe Graziano; l'ex direttore amministrativo, Luigi Luciano Rossi; l'ex commissario dell'Arpacal, Domenico Lemma, e Francesco Caparello, Giuseppe Giuliano, Vincenzo Mollace, Francesco Nicolace e Silvia Romano. L'inchiesta sui presunti illeciti nella gestione dell'Arpacal è stata condotta dal personale del Nucleo investigativo sanità e ambiente (Nisa) e dai militari della Guardia di finanza. Le indagini ebbero inizio dopo dopo una denuncia sulla gestione dell'agenzia. Nel 2012 la Procura di Catanzaro ha disposto il sequestro di 500 mila euro nei confronti degli ex dirigenti dell'Agenzia.

REAZIONI

Tonino Scalzo (Pd): “Fiducia nell'operato della Magistratura”

“Ho appreso con estrema serenità la notizia del mio rinvio a giudizio, consapevole dell'assoluta correttezza del mio operato. Non intendo entrare nel merito della vicenda, che verrà adeguatamente chiarita nelle sedi opportune. Voglio comunque sottolineare come, in un paese in cui la presunzione di innocenza costituisce uno dei pilastri fondanti del sistema, il giudizio fornisca l'opportunità di provare la linearità dei comportamenti. La sommarietà dell'udienza preliminare non consente un esame approfondito dei fatti, che sarà oggetto del giudizio, nel quale emergerà l'inesistenza di qualsiasi mio comportamento scorretto. Le migliaia di amici che mi sostengono e mi sono affianco, che mi conoscono e sanno bene quali siano i valori che guidano la mia azione politica, sono per me uno stimolo straordinario per continuare a perseguire un progetto politico nel quale la legalità e l'onesta costituiscono elementi imprescindibili.  Ripongo fiducia nell'operato della Magistratura e sono certo che il dibattimento potrà dimostrare l'assoluta correttezza delle mie azioni”.

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