Calabria: Scoperta frode a Regione e Ue. Coinvolti anche Bruni, De Nisi e Sammarco

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Vibo Valentia - Nove persone, tra le quali anche funzionari della Regione Calabria e della Provincia di Vibo Valentia sono state arrestate nel corso dell’operazione denominata "Bis in Idem" condotta dalla guardia di finanza in collaborazione con la polizia, per una presunta truffa da 8 milioni ai danni dello Stato, della Regione e dell'Ue. La frode ha riguardato l'indebita percezione di incentivi per il lavoro. Oltre ai funzionari pubblici sono stati arrestati alcuni dirigenti della società Eurocop che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Vibo. Inoltre sono stati sequestrati beni per 30 milioni di euro e nell'ambito dell'inchiesta 22 persone, tra le quali alcuni ex politici del vibonese, sono indagati. A quattro indagati è stato notificato un invito a rendere interrogatorio in vista di una eventuale interdizione. Sei degli arrestati nell’operazione sono stati condotti in carcere, mentre a tre sono stati concessi i domiciliari.

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Gdf scopre fitta rete complicità amministratori

Finanziamenti non dovuti grazie ad una "fitta rete di complicità di amministratori e funzionari" pubblici.  L'indagine è nata da un'attività ispettiva avviata nel 2012 dalla Direzione regionale del Lavoro su alcune aziende che avevano beneficiato della cassa integrazione guadagni in deroga e l'eventuale impiego degli stessi lavoratori durante i periodi di fruizione dei benefici di Cig in deroga. In una prima fase gli investigatori hanno accertato non soltanto come alcune di queste ditte avessero dipendenti collocati in cassa integrazione e, nel contempo, risultassero assegnatarie di altri benefici economici "per il mantenimento dei livelli occupazionali", ma anche l'assoluta illegittimità dei finanziamenti erogati dalla Regione Calabria. Il rapporto tra la Cig in deroga e gli incentivi, ed il superamento della loro incompatibilità, è apparso strano da subito ai finanzieri, in quanto per entrambi è radicata la competenza del dipartimento 10 dell'Assessorato al Lavoro della Regione preposto all'erogazione e alla vigilanza. In questo contesto alcune aziende si sono inserite riuscendo "sorprendentemente" ad ottenere una cospicua erogazione di finanziamenti in realtà non dovuti. Tutto ciò, secondo gli investigatori, è stato possibile, nel tempo, "proprio grazie ad una fitta rete di complicità di amministratori e funzionari, in spregio alla salvaguardia delle reali esigenze pubblicistiche di cui avrebbero dovuto rappresentare insuperabile presidio, e con la compartecipazione di alcuni addetti alle principali organizzazioni sindacali". 

"Nel corso delle indagini sono emerse sfere di opacità in merito all'assunzione dei lavoratori dell'Eurocoop". Lo ha detto il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, nel corso di una conferenza stampa circa l'operazione "Bis in idem" che ha portato all'arresto di nove persone. "Secondo quali criteri - si èchiesto Spagnuolo - e quale scelte venivano effettuate? Lo scopriremo. Per il momento possiamo dire che l'Eurocoop èuna realtàda andare a verificare. Una realtàche da un lato licenzia persone, che sostiene di non avere soldi in cassa, ma dall'altro ha una disponibilitàeconomica di decine di milioni di euro". Nel corso degli arresti di questa mattina, una delle persone raggiunte dalla misura cautelare in carcere èstata fermata mentre era in possesso di 78 mila euro. "Si ètrattato - ha proseguito il Procuratore - di una indagine che ha richiesto un impegno, una capacitàvalutativa e una validitàdi ricostruzione dei fatti assolutamente non comuni.

E' stata ricostruita una situazione globale con irregolaritàche si sono trasformate in vere e proprie illiceità. Noi ci siamo occupati delle erogazioni all'interno della provincia di Vibo e, quindi, dell'Eurocoop che ha avuto il massimo di contributi in un vero e proprio sistema attraverso il quale si spende a piene mani il denaro pubblico e poi scompare all'improvviso". Spagnuolo, nel sottolineare come la metodologia investigativa sia stata "assolutamente innovativa, con l'impiego del personale della Squadra Mobile, del Nucleo di Polizia Tributaria della Finanza e della sezione di Polizia giudiziaria, in collaborazione con la Direzione regionale del Lavoro", ha sottolineato come l'attivitàportata avanti potesse essere evasa tranquillamente "dalla Regione in quanto soggetto preposto ad individuare i soggetti beneficiari delle erogazioni. Abbiamo, quindi, preso le banche dati (Agenzia delle Entrate, Inail, Inps, Gestione dei Fondi comunitari), e incrociato dati, verificando come uno stesso soggetto fosse diventato destinatario di piùcontribuzioni in modo che per ogni singolo lavoratore impiegato si arrivava a ricevere somme esorbitanti".

Gli indagati

Ottavio Gaetano Bruni (ex presidente provincia Vibo); Francesco De Nisi (ex presidente provincia Vibo); Francesco Mario Sammarco (ex sindaco); Raffaele Loiacono (ex sindaco di Serra San Bruno); Bruno Calvetta (dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione Calabria); Salvatore Luciano Zappulla (funzionario dell'unità di crisi del dipartimento); Antonio Michele Franco (funzionario dell'unità di crisi del dipartimento); Mario Nicolino (funzionario della Provincia di Vibo); Michelina Ricca (ex dirigente regionale); Antonio Vadalà (ex funzionario regionale); Fernando Torchia e Raffaele Esposito (addetti all'Autorità di Audit della Regione).

Gli arrestati

Silvio Claudio Martino Pellegrino (presidente società Eurocoop); Simone Golino (componente del consiglio di amministrazione); Santo Romano (componente del consiglio di amministrazione); Gerardino Garrì (dipendente); Antonio Vinci (dirigente della Provincia di Vibo); Concettina Di Gesu (dirigente vicario dello stesso dipartimento).

Domiciliari

Anna Maria Lucia Battaglia (funzionaria del dipartimento Lavoro della Regione); Edith Macrì (dirigente della Provincia); Elisa Mannucci (funzionaria del dipartimento regionale). 

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