Cerimonia inaugurazione anno giudiziario Corte dei Conti, procuratore Di Pietro: “In Calabria rilevanti criticità”

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Catanzaro – “La magistratura contabile opera in una realtà quale è quella italiana e in modo ancora più specifico quella calabrese, contraddistinta dalla permanenza di rilevanti fattori di criticità che caratterizzano la situazione economica e che certamente influiscono su alcuni fenomeni che si riscontrano diffusamente in quest'area del Paese”. È quanto si legge nella relazione del procuratore regionale facente funzioni della Corte dei Conti, Giovanni Di Pietro, per l'inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura contabile in Calabria. Appuntamento che ha registrato la presenza della neopresidente della Regione, Jole Santelli. Che ha ricevuto un “personale augurio per la sua delicata funzione” dal presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, nel suo indirizzo di saluto alla cerimonia. 

“Il difficile contesto socio-economico e la diffusione di pratiche e condotte che non risultano conformi ai principi e alle norme contabili – prosegue Di Pietro - finiscono per aggravare la situazione di crisi di questo territorio regionale. Questa situazione, che trova conferma anche nelle indagini della magistratura ordinaria, richiede, nell'interesse della comunità amministrata, un impegno totale per fornire le necessarie risposte in grado di soddisfare le attese della popolazione, ovvero di coloro che operano nel rispetto della legge e delle regole e che hanno l'aspettativa di non vedere frustrata la propria azione e la propria opera”.

Nella relazione si evidenzia poi che “gli interventi volti ad arrestare le condotte illecite, anche grazie all'azione della magistratura contabile, possono favorire non solo la repressione di questi fenomeni, ma contestualmente dare una risposta alla parte sana della società, che, se incoraggiata e tutelata, potrà intraprendere quelle auspicate iniziative, con il sostegno indispensabile di tutte le istituzioni, in grado di favorire la crescita dell'economia legale. L'auspicio – scrive infine il procuratore contabile Di Pietro - che si esprime è quello di riuscire a svolgere la nostra azione rafforzando il coordinamento con le forze di polizia e con le altre magistrature, al fine di perseguire risultati e obiettivi che, unendo le rispettive forze, potranno essere sempre più ambiziosi”.

“L'importo richiesto dalla Corte dei Conti con gli atti di citazione in materia di responsabilità nel 2019 è stato pari a 16,7 milioni. In totale, sono state 33 le citazioni, delle quali tredici hanno visto come danneggiato lo Stato (per un importo di 3,26 milioni), 8 hanno visto danneggiata la Regione (per un importo di 3,29 milioni) e uno ha visto danneggiata l'Agenzia delle Entrate (per l'importo di 7 milioni, il più alto di tutti). In materia di fondi pubblici, le citazioni depositate – è riportato ancora nella relazione del procuratore della Corte dei Conti - sono state 10, per un importo richiesto con gli atti di citazione pari a 2,3 milioni. Di oltre 14,5 milioni, infine, è l'importo dei sequestri conservativi disposti dalla Corte dei Conti nel 2019”.

Inoltre, si è confermato, nello scorso anno, “un significativo disallineamento dei dati risultante dal raffronto del numero delle segnalazioni provenienti dalle diverse amministrazioni operanti nelle province della regione. Anche in riferimento all'anno in esame – sostiene il procuratore della Corte dei Conti - si riscontra ancora un significativo divario tra il numero di segnalazioni pervenute da alcuni Comuni, enti pubblici e aziende sanitarie rispetto a quelle presentate dalle stesse amministrazioni di altre province. Questo dato viene ancora una volta evidenziato al fine di porre in rilievo, soprattutto per coloro che svolgono funzioni di controllo e verifica in seno alle singole amministrazioni, l'importanza della tempestiva segnalazione di tutti quei fatti e quelle condotte che possono avere rilevanza per l'individuazione di eventuali responsabilità sotto il profilo amministrativo e contabile. Il richiamo all'obbligo di denuncia – conclude Di Pietro - dev'essere rammentato al fine di indurre tutti i dipendenti pubblici alla doverosa segnalazione delle condotte rilevanti, che costituisce un obbligo di legge che, se non osservato, può determinare eventuali responsabilità connesse al suddetto contegno omissivo”.

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