Collaboratore Pasquale Giampà racconta dell’omicidio di Giovanni Gualtieri

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Catanzaro - In videoconferenza, nel processo per l’omicidio di Giovanni Gualtieri che si sta celebrando davanti al Presidente Pietro Carè al tribunale di Catanzaro, è stato ascoltato il collaborazione di giustizia Pasquale Giampà “millelire”. Il Pm Elio Romano, infatti, ha introdotto la nuova prova anche in questo processo. 

E’ stato condotto l’esame del collaboratore, da parte del giudice che ha chiesto notizie sul coinvolgimento di Vincenzo Arcieri, accusato di essere uno dei mandanti dell’omicidio, in quanto “boss della montagna” e sulla posizione di Antonio Voci, accusato di ricettazione aggravata dell’autovettura. Nel corso del controesame, tenuto tra gli altri dall’avvocato Aldo Ferraro, il difensore di Arcieri ha chiesto chiarimenti sulla posizione del suo assistito perché, dall’esame del collaboratore era emerso che Arcieri ha dichiarato, “in quanto boss della montagna era stato messo al corrente dell’omicidio”, mentre, successivamente è emerso che Giampà era stato scarcerato una decina di giorni prima dell’omicidio e che, prima dell’omicidio era stato messo al corrente del fatto che i componenti della cosca “fossero in movimento” , ma non era venuto a conoscenza dei particolari., come chi fosse la vittima. Dopo l’omicidio, era stato Domenico Giampà a raccontargli la fase esecutiva, l’esecuzione omicidiaria, e che “quelli della montagna erano stati avvisati”.

Anche Pasquale Giampà, insieme a Vincenzo Bonaddio, Aldo Notarianni, Giovanni Notarianni, Vincenzo Arcieri, Domenico Giampà, Maurizio Molinaro e Antonio Voci, è imputato in questo processo. L’omicidio di Giovanni Gualteri avvenne in una sala giochi nel quartiere Razionale di Lamezia il 13 novembre 2004 quando, il cognato di Pasquale Torcasio fu freddato con cinque colpi di pistola. Il collaboratore, ex componente della Commissione della cosca Giampà, ha quindi risposto alle domande del Pm Romano ricostruendo le fasi dell’omicidio per quanto a sua conoscenza nel corso del processo con rito abbreviato. L’udienza è stata poi rinviata al 30 settembre per eventuali discussioni dei difensori anche alle luce delle nuove dichiarazioni rese da “millelire” e, probabilmente, anche la sentenza.

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