Lamezia Terme - Nei giorni scorsi la Questura di Catanzaro ha presentato il cosiddetto "Bilancio sociale", attraverso il quale sono stato rese note le attività e i risultati raggiunti dalla polizia nel territorio di competenza. Compreso anche Lamezia e il Lametino. Si tratta, come descritto in premessa nelle 52 pagine, di "uno strumento di rendicontazione sociale capace di trasmettere i contenuti e il vero significato dell’attività istituzionale, oltre una lettura vera dei fatti che i numeri rilevati da una indagine statistica non possono dare". Quello che salta agli occhi in maniera preponderante, al di là dei numeri sui reati, le denunce e gli arresti, è l'aspetto socio-culturale e la forte e penetrante presenza della 'ndrangheta nel tessuto economico del territorio. Un dato che riguarda tutta la provincia e in particolare il territorio lametino.
Contesto criminale di riferimento
La situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia di Catanzaro - è scritto nel resoconto della Questura - risente della presenza delle organizzazioni mafiose appartenenti alla ‘ndrangheta, che vi opera dispiegando l’intero armamentario della potenza criminale. Essa è ormai unanimemente riconosciuta come la più potente associazione per delinquere italiana ed una delle più pericolose al mondo. Molteplici le manifestazioni della afflittiva invadenza delle cosche. Le cosche non sparano più, troppo sangue richiama le forze dell’ordine e loro oramai hanno capito che è più conveniente concentrarsi altrove. Le investigazioni hanno dimostrato una spiccata capacità delle cosche di infiltrarsi negli apparati amministrativi degli enti pubblici.Lo scioglimento, per condizionamento mafioso, di amministrazioni comunali e della Asp, dimostrano quanto sia stretto il legame cosche-politica-pubblica amministrazione.
I politici si rivolgono alla ‘ndrangheta
Così come spesso evidenzia il procuratore della Dda, Nicola Gratteri, oggi sono i politici che cercano gli ‘ndranghetisti. "La 'ndrangheta - si legge sempre nel bilancio sociale dell Questura - individua i candidati, dispone di candidati. E’ chiara quindi la commistione. Senza parlare del rapporto ‘ndrangheta-massoneria. Gli ‘ndranghetisti dispongono della massoneria e ne traggono benefici. Alla ‘ndrangheta interessa molto mettere nei posti di comando sue persone per gestire la cosa pubblica, in particolare il denaro pubblico, gli appalti e i contributi europei. Il sostegno dato nelle campagne elettorali viene richiesto indietro attraverso favoritismi in vari settori: appalti, licenze, assunzioni e altro".
Le Commissioni d'accesso e il ruolo di professionisti e insospettabili
"Con le Commissioni d’accesso si ha modo di vedere come si gestisce la cosa pubblica, a modo loro, senza rispettare le regole, le leggi. Politici e burocrati insieme. Perché poi un concorso, una gara la si deve espletare con gli uffici e con il personale che vi lavora. La ‘ndrangheta in questo territorio ha condizionato tutto, non c’è settore che non abbiano toccato. Nelle sue fila ci sono professionisti, avvocati, commercialisti, medici, gente insospettabile è a suo servizio. Dovunque ci sono soldi, affari, ci sono loro. Per muovere soldi sfruttano i canali più moderni e avanzati. Il sostegno alle aziende avviene attraverso finanziamenti, aumenti di capitali, false fatturazioni, usura. Non lasciano traccia. Le operazioni della Direzione distrettuale antimafia sono la conferma di quanto finora rappresentato e cioè che in Calabria politica, burocrazia e criminalità organizzata sono unite da legami e rapporti di affari e convenienza, rendendo possibile un sistema illecito che ha compromesso il corretto impiego di risorse pubbliche. A tutto ciò si aggiunge un micro universo fatto di reati contro il patrimonio e spaccio di droghe nelle mani dei rom, che vengono lasciati sopravvivere dalle cosche fin quando non invadono i loro interessi".
'Ndrangheta "infiltrata" nelle istituzioni pubbliche
Dalle indagini concluse e da quelle in corso "emerge sempre più la conferma che la 'ndrangheta ha messo nelle istituzioni pubbliche e locali i suoi uomini funzionali agli interessi dell’organizzazione criminale. La ‘ndrangheta è antica nella struttura a base familiare, silente e moderna nella strategia, al passo con i fenomeni della più avanzata tecnologia e globalizzazione. Conferma la sua alta capacità di penetrazione nel mondo politico e istituzionale e di infiltrazione nel settore imprenditoriale".
L’arma della corruzione
"L’arma più efficace è la corruzione. Lo scenario è davvero inquietante. Poiché la 'ndrangheta ha da tempo varcato i confini nazionali e conduce i suoi affari nel mondo e negli altri paesi europei, la sfida è quella di arrivare all’abbattimento delle differenze normative e procedurali tra gli stati, se vogliamo raggiungere il risultato sperato di sconfiggere questa pericolosa forma di criminalità. Ma non basta".
Un fenomeno di rilevante portata ma la società civile deve reagire
"Bisogna che in Italia tutti si rendano conto della portata del fenomeno 'ndrangheta. Bisogna conoscerlo e comprenderlo. I cittadini non possono solo esprimere solidarietà e delegare il contrasto alla magistratura e alle forze di polizia. Tutta la società civile deve assumere posizione rifuggendo la rassegnazione e l’accomodamento. Lo Stato deve investire più risorse sui territori per la cultura, per il lavoro, per la salute, per il benessere. Solo così si possono occupare i vuoti lasciati dalle operazioni di polizia giudiziaria. Ma lo Stato è fatto da ciascuno di noi che in famiglia, al lavoro, nella società deve fare ogni giorno scelte giuste. Le indagini delle forze di polizia e l’impegno della magistratura fanno certamente ben sperare ma se non vi sarà una riscossa etica e culturale dei cittadini tutti la società non potrà cambiare e non vi sarà sviluppo per la Calabria in generale".
A.C.
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