Esplosione cascina nell’Alessandrino, fermato il proprietario. A Reggio i funerali di Nino Candido

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Alessandria - Ci sarebbe una tentata frode all'assicurazione dietro la tragedia di Quargnento per la quale i carabinieri hanno fermato la scorsa notte il proprietario della cascina esplosa in cui sono morti tre vigili del fuoco. Lo rende noto il procuratore di Alessandria Enrico Cieri nel corso di una conferenza stampa. L'uomo fermato ha confessato, negando però l'intenzione di volere uccidere. La moglie, inoltre, è indagata a piede libero, rende noto il procuratore.

Intanto la salma del 32enne Antonino Candido, il giovane vigile del fuoco che ha perso la vita nell’esplosione di Quargnento, è arrivata in Calabria nella serata dell'8 novembre con il C-27J dell’Italian Air Force, accolto dai tantissimi colleghi e delle altre forze. A Reggio Calabria, nella cattedrale, si celebreranno i funerali in forma riservata.

Sabato pomeriggio, un lungo applauso ha accompagnato l'uscita della bara, avvolta nel Tricolore e con sopra il suo casco di lavoro, di Antonino Candido, dalla Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, gremita di autorità e cittadini, dove sono svolti i funerali solenni del giovane vigile del fuoco. Tantissimi i vigili del fuoco in divisa. "Il dolore per questa morte - ha detto nell'omelia l'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini - è incolmabile, come il dolore per ogni morte; ma tanto più incolmabile questo perché assurdo, provocato dall'odio cieco di chi si pone al di fuori dalle regole del vivere umano e civile e, ahimè, forse anche religioso". In prima fila, i familiari, il padre Angelo, la mamma, la giovane moglie di Antonino, Elena, le massime autorità cittadini, il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani.

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L’errore nella programmazione del timer

L'esplosione doveva essere una sola ma un errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia. Vincenti è ritenuto responsabile di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie per l'esplosione che la notte tra il 4 e il 5 novembre ha distrutto un cascinale. La svolta nelle indagini a poche ore dai funerali solenni di Antonino, Marco e Matteo nella cattedrale dei Santi Pietro e Marco di Alessandria, alla presenza tra gli altri del premier Giuseppe Conte, del presidente della Camera Roberto Fico e del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. "Dovete beccarli, dovete fare di tutto per beccarli", è stato l'appello che i parenti delle tre vittime hanno rivolto nell'occasione al presidente del Consiglio.

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