Gli ex compagni ricordano Nicola De Sando il "Gigante buono"

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Lamezia Terme - Un ragazzo d’oro, un gigante buono, come era simpaticamente chiamato dai suoi ex allenatori e compagni di squadra. La tragedia verificatasi ieri nelle campagne di San Mango d’Aquino costata la vita a Francesco e Nicola De Sando, rispettivamente padre e figlio, ha rappresentato una sorta di fulmine a ciel sereno anche per l’intero movimento calcistico dell’hinterland lametino. L’appena venticinquenne Nicola De Sando aveva alle spalle una discreta carriera calcistica, iniziata nelle giovanili della Polisportiva San Pietro a Maida. Quindi il passaggio al Catanzaro dove ha vestito la casacca della formazione Allievi, prima, e Berretti dopo. Tra i tanti a ricordarlo con particolare affetto, in queste ore, i suoi ex compagni di squadra della Promosport, la cui maglia è stata indossata dal povero Nicola per due stagioni, inframezzate dall’annata trascorsa nella Luzzese. E per un triste scherzo del destino proprio domani pomeriggio, al Rocco Riga, si affronteranno le sue due ex squadre poc’anzi citate.

“E’ venuto a mancare – ci ha dichiarato, con la morte nel cuore, l’allenatore della Promosport Leonardo Viterbo - un ragazzo d’oro, oltre che un serio professionista. Persona speciale e splendida. Lo chiamavo il gigante buono. L’ho avuto alle mie dipendenze nella stagione 2013-14. Purtroppo non si trattò di un campionato particolarmente fortunato per lui, visto che a febbraio 2014 incorse nella rottura dei legamenti del ginocchio”.  Un infortunio dal quale non era mai riuscito a riprendersi totalmente, quantomeno per riprendere a giocare a certi livelli. Come ci conferma l’amico Bruno Gullo, in forza alla Promosport ma anch’egli fermo per infortunio. “Non stava più giocando avendo nuovamente accusato problemi con il ginocchio. Tant’è che, dovendo anch’io a breve  operarmi ai legamenti, in questi ultimi mesi ci davamo forza a vicenda. Anzi, l’avevo pure convinto a rioperarsi”. Il baro destino ha invece deciso diversamente. Tanti i messaggi di cordoglio apparsi sulla pagina facebook dello sfortunato ragazzo.  “Abbiamo condiviso tanti momenti insieme, - ha scritto sempre Bruno Gullo - soprattutto calcistici, siamo cresciuti con uno stesso ideale e modo di pensare, ma soprattutto ci siamo incoraggiati a vicenda nei nostri momenti più bui, dopo i gravi infortuni che per l’amore del calcio abbiamo subito. Così come, ancora una volta, qualche giorno fa in palestra allorquando, dopo averti detto che provavo a correre, mi hai risposto "sei un pazzo!"...ti voglio ricordare come "il gigante buono".

“Una giornata che sembrava finire in tranquillità. Invece – scrive un altro suo ex compagno - ora vengo a conoscenza della tua scomparsa. A 25 anni non si può morire così. Difficilmente ho conosciuto ragazzi genuini e buoni come te. Un gigante buono. Abbiamo condiviso la passione per il calcio nella stessa squadra e ricordo quanto amavi questo sport. Faccio fatica a crederci. Ci rivedremo Nic .”

Una vera e propria tragedia familiare visto che, secondo quanto accertato, Nicola De Sando ha perso la vita, a causa delle esalazioni tossiche, proprio nel tentativo di soccorrere il padre, rimasto a sua volta stordito dal gas letale sprigionatosi nella vasca di raccolta dei liquami dell’allevamento di suini che la famiglia De Sando possedeva a San Mango d'Aquino. “Non ci sono parole per descrivere una tragedia immensa... Riposate in pace grandi UOMINI...PERSONE straordinarie.... Ora vai e insegna agli angeli a difendere le porte del cielo CAMPIONE!!”, si legge in un altro post pubblicato da un conoscente delle due vittime. Ai familiari di Nicola, che ha un fratello ed una sorella, giungano le più sentite condoglianze.

Ferdinando Gaetano

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