Scoppia incendio in carcere minorile Catanzaro dopo protesta, 18 detenuti evacuati

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Catanzaro - Un incendio è divampato nella tarda serata del 17 agosto, in alcune celle del carcere minorile di Catanzaro. L'allarme è stato dato da agenti della Polizia penitenziaria che hanno avvertito i vigili del fuoco, intervenuti con due squadre. Diversi locali sono stati invasi dal fumo, motivo per cui è stato fatto intervenire il mezzo con ulteriori dispositivi di protezione delle vie aeree. Durante le fasi di soccorso, i vigili del fuoco hanno dovuto forzare una porta per accedere in un locale dove c'era un principio d'incendio in atto con un detenuto bloccato all'interno. Alcuni detenuti con problemi di respirazione per l'eccessiva quantità di fumo e 4 agenti della penitenziaria sono stati tratti in salvo dai vigili del fuoco ed affidati al personale sanitario del Suem118 giunto all'interno della struttura. Un agente è stato trasferito in ospedale.

L'incendio si è verificato in due punti del piano terra del carcere. Tutti i detenuti presenti nella struttura sono stati portati fuori delle celle in luogo sicuro all'interno del carcere dove il personale sanitario sta effettuando gli accertamenti e i controlli del caso. Complessivamente sono stati evacuati 18 detenuti (10 al piano dell'incendio ed 8 a quello superiore). L'intervento dei vigili del fuoco è servito a estinguere completamente le fiamme ed alla messa in sicurezza del luogo.

Sappe: "Incendio in minorile Catanzaro atto gravissimo"

"Ieri sera, nel penitenziario per minori di Catanzaro si è sfiorata la tragedia. La folle protesta di tre detenuti che hanno messo a ferro e fuoco l'Istituto per minorenni è di una gravità assoluta, ed è stata davvero pericolosa". Lo afferma, in una nota, il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), Donato Capece. "I tre hanno appiccato il fuoco a materassi e lenzuola - prosegue Capece - facendo divampare un pericolosissimo incendio in tutto il reparto nel quale si è anche propagato una fumo asfissiante pericolosissimo. Nonostante la concitazione e le difficoltà del momento, un ristretto gruppo di poliziotti penitenziari con fatica e non comune spirito di servizio, mantenendo la calma, hanno evacuato e messo in sicurezza tutti detenuti. Gli agenti intervenuti, peraltro, hanno tutti messo in pericolo la propria incolumità fisica, dal momento che molti dei ristretti erano noti per la loro aggressività". "Quanto accaduto - sostiene Capece - riaccende il problema, spesso sottovalutato dalla Giustizia minorile e dal Ministero della Giustizia della endemica carenza d'organico, che non emerge nei momenti di relativa calma, ma che si manifesta in tutta la sua drammaticità in caso di eventi critici. Purtroppo, come sempre accade, a rimetterci sono sempre gli agenti che in simili situazioni sono costretti a intervenire senza nessun protocollo d'intervento, privi di idonei dispositivi di protezione e in numero a dir poco inadeguato. La realtà è che continuano ad aumentare gli episodi violenti all'interno delle carceri italiane: e con il regime penitenziario 'aperto' e la vigilanza dinamica, ossia con controlli ridotti della Polizia Penitenziaria, la situazione si è ulteriormente aggravata". Per il Sappe "lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti come lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività, è controproducente perché lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti".

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