Inchiesta "Petrolmafie", in 58 rinviati a giudizio: c'è anche presidente Provincia Vibo

petromafia.59.07_f3625_82d07_59a05.jpg

Vibo Valentia – La Dda di Catanzaro con il procuratore Nicola Gratteri ed i pm Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso ha ottenuto dal gup distrettuale 58 rinvii rinvio a giudizio per gli indagati dell’inchiesta “Petrol Mafie”, denominata anche “Rinascita Scott 2” o “Dedalo”. Il processo è stato disposto anche per il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, che è anche sindaco di Stefanaconi (comune confinante con Vibo). Solano deve rispondere dei reati di corruzione,  e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa.

Secondo la Dda avrebbe stretto un accordo con il cugino Giuseppe D’Amico (in carcere con l’accusa di associazione mafiosa) sia per essere eletto nelle elezioni del 2018 (in una coalizione sostenuta da Forza Italia) con metodi intimidatori nei confronti degli elettori, sia per affidare alla ditta dello stesso D’Amico appalti per la bitumazione delle strade in maniera illecita e con materiale scadente. L’inchiesta cerca di far luce sugli affari della ‘ndrangheta nel settore degli idrocarburi. A giudizio ci sono anche tre funzionari della Provincia di Vibo Valentia, imprenditori e boss dei clan Mancuso, Fiarè e Piscopisani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA