Inchiesta su Procura Castrovillari, chiesti 5 rinvii a giudizio

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Catanzaro - La Procura della Repubblica di Salerno, competente per le inchieste in cui sono indagati magistrati del Distretto di Catanzaro, ha chiesto il rinvio a giudizio delle persone coinvolte nell'indagine su presunti illeciti attribuiti alla Procura della Repubblica di Castrovillari. Gli indagati sono il Procuratore Eugenio Facciolla; l'agente della Polizia stradale di Cosenza Vito Tignanelli, amministratore di fatto della Stm srl, che fornisce apparecchiature per intercettazioni; Carmine Greco, comandante della forestale di Cava di Melis (Cosenza); Alessandro Nota, carabiniere in servizio anche lui a Cava di Melis, e Marisa Aquino, moglie di Tignanelli e titolare della Stm. L'udienza preliminare é stata fissata dal gup di Salerno Giandomenico D'Agostino per il prossimo 27 novembre. I reati per i quali sono indagate le persone coinvolte nell'inchiesta sono corruzione e falso e riguardano presunti illeciti nell'affidamento alla Stm del noleggio di apparecchiature per intercettazione.

La nota del legale del Procuratore Facciolla

"La diffusione della notizia della fissazione dell'udienza preliminare, con i relativi contenuti, interviene con singolare tempistica, perché si tratta comunque di un atto a segretezza relativa. Ciò che sorprende è anche che abbia ad oggetto perfino una contestazione da cui il coinvolgimento del Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, è stato escluso dai risultati dell'incidente probatorio richiesto dalla stessa Procura di Salerno. L'insistenza, relativamente a questa contestazione, mi lascia a dir poco perplesso, proprio in termini di concretezza dell'accusa". Lo afferma, in una dichiarazione, l'avvocato Antonio Zecca, del Foro di Salerno, difensore del Procuratore Facciolla. "Per quanto attiene all'altra ipotesi di reato contestata - aggiunge Zecca - va precisato che il Procuratore Facciolla aveva conoscenza che le immagini del sistema di sicurezza posta a tutela della sua persona, fatte istallare dal Comitato per la sicurezza, avevano quale destinatario la Questura, com'è normale che sia, e non altri soggetti, perché altrimenti si sarebbe vanificato l'intero sistema di sicurezza. Solo a seguito delle indagini di Salerno, il Procuratore Facciolla ha appreso che le immagini non venivano più inviate alla Questura. Ciò concreta un'evidente esposizione a pericolo per l'incolumità stessa del magistrato, quindi giammai un vantaggio ma solo un danno. Un serio approfondimento sulle ragioni di quanto é accaduto sarebbe non solo auspicabile, ma credo necessario. Per quanto riguarda poi gli incarichi alla ditta amministrata dalla signora Aquino, gli stessi non sono intervenuti a opera del Procuratore Facciolla, poiché quelli disposti nelle indagini condotte dal Procuratore corrispondono solo a tre incarichi in oltre tre anni e 9 mesi, e una quantità consistente di indagini condotte direttamente dal Procuratore". "Ciò che posso affermare con certezza assoluta, anche se può apparire ad alcuno sgradevole - continua - è che il Procuratore, per nulla turbato, continuerà nelle delicate indagini che tiene in corso a Castrovillari, con la solita serietà e la quotidiana serenità, che fino a oggi ha contraddistinto la sua attività professionale, connotata da competenza, nel rispetto degli uomini e delle garanzie costituzionali, ma tesa senza alcuna esitazione all'affermazione delle norme penali e processuali poste a garanzia della civile convivenza".

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