Lamezia: Aeroporto, furti in bagagli passeggeri. Arresti in tutta Italia

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Lamezia Terme, 3 maggio - E' in corso dalle prime ore di questa mattina un'operazione della Polizia di Stato che ha portato all'arresto dei responsabili di decine di furti nei bagagli aerei. Le misure cautelari in esecuzione sono 86 e riguardano altrettanti dipendenti di diversi aeroporti nazionali. Le indagini condotte dall'ufficio di polizia di frontiera aerea di Lamezia Terme hanno riguardato oltre 100 episodi di furto, tentato furto e danneggiamento. Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme sono durate oltre un anno. L'operazione, denominata "Stive pulite", vede impegnati circa 400 uomini della Polizia di Stato dei diversi uffici di frontiera aerea interessati all'esecuzione delle misure cautelari.

Operazione "Stive pulite", 29 arresti

Sono 29 le persone arrestate nell'ambito dell'operazione condotta dall'ufficio polizia di frontiera di Lamezia Terme, diretto dal vicequestore aggiunto Ferruccio Martucci, che ha portato all'identificazione dei responsabili di decine di furti nei bagagli dei passeggeri in otto aeroporti italiani. Oltre agli arresti, sono stati eseguiti 57 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Le persone nei confronti delle quali sono state eseguite le misure cautelari sono operatori aeroportuali. Tutti gli arrestati sono stati posti ai domiciliari. I furti, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, avvenivano a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico dei bagagli. Gli aeroporti in cui sono stati compiuti i furti sono quelli di Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona. Nel corso delle indagini sono state effettuate per la prima volta attività di intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili grazie alle quali è stato possibile identificare i responsabili dei furti. Alle persone coinvolte nell'operazione vengono contestati i reati di furto, tentato furto e danneggiamento. Quest'ultimo reato deriva dal fatto che i bagagli che i ladri non riuscivano ad aprire venivano danneggiati per ripicca.

Arrestati 19 dipendenti Alitalia

Sono 49 misure le cautelari emesse nei confronti di altrettanti dipendenti dell'Alitalia-Cai a Fiumicino, coinvolti nell'inchiesta sui furti nei bagagli dei passeggeri. Di questi, 19 addetti alle operazioni di handling sono agli arresti domiciliari, mentre ad altri 30 operai è stato notificato l'obbligo di firma. La compagnia, a quanto si é appreso, ha collaborato con gli inquirenti. Le misure cautelari - viene spiegato - sono state predisposte al fine di evitare la reiterazione dei reati contestati, ovvero i delitti di tentato furto e furto consumato aggravati, nonché di danneggiamento, commessi in danno degli ignari clienti della compagnia di bandiera". Gli autori dei furti rischiano pene fino a 6 anni di reclusione, oltre che la perdita del posto di lavoro. L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e diretta dal direttore della V zona di Polizia di Frontiera, Antonio Del Greco, ha visto impegnati numerosi agenti di polizia, che hanno dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi disposti dall'Autorità Giudiziaria. L'attività di indagine, effettuata in stretta sinergia con gli investigatori della Polizia di Frontiera di Lamezia Terme, oltre che agli arresti eseguiti nella Capitale, ha permesso di assicurare alla giustizia altri 37 dipendenti infedeli di altre società di handling di cui si avvale Alitalia in altri scali per analoghi reati commessi in diversi aeroporti nazionali. "Per il buon esito dell'attività investigativa - viene sottolineato dalla Polizia di Frontiera - determinante è stato il ruolo della Direzione Sicurezza di Alitalia Cai, che ha collaborato fattivamente con gli inquirenti mettendosi costantemente a disposizione della Polizia Giudiziaria nelle fasi più delicate dell'indagine".

 

REAZIONI

Sacal: "Ci rimettiamo all'operato della magistratura per valutare colpevolezza dipendenti e fiduciosi che fatti siano spiacevole parentesi"

“ Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di sei dipendenti Sacal nell’ambito di un’operazione che ha coinvolto diversi aeroporti in tutta Italia. Le indagini,  come abbiamo appreso, sono state condotte dalla Polaria di Lamezia Terme, diretta dal vicequestore aggiunto Ferruccio Martucci, al quale va la nostra riconoscenza. Per quanto ci riguarda, questa Società attende con fiducia l’operato della magistratura, alla quale si rimette per ogni valutazione relativa alla colpevolezza dei soggetti coinvolti e alla fondatezza delle accuse contestate. Sacal, comunque, assicura ogni azione utile alla salvaguardia dell’immagine dell’Azienda e alla tutela dell’intera organizzazione e, fiduciosa del fatto che gli eventi accaduti siano solo una spiacevole parentesi, ribadisce la serietà, l’onestà e la professionalità dei suoi dipendenti.”

Grandinetti: "Congratulazioni a procuratore Prestinenzi e Polaria Lamezia. Ora Sacal si costituisca parte civile"

"Apprendo da poco della notizia degli arresti per i furti nella operazioni stive Pulite Da consigliere d'amministrazione della Sacal e da consigliere comunale di Lamezia Terme , non posso che esprimere soddisfazione e gratitudine verso il Procuratore Prestinenzi e la Polaria che hanno saputo e voluto mettere fine ad una piaga che oltre al danno morale ed economico verso chi ha subito i furti, determinava   un danno d'immagine notevole verso il nostro aeroporto. In una terra dove la disoccupazione é arrivata ad un tasso non più sopportabile, "fortunati" lavoratori della Sacal, non contenti della posizione di privilegio in cui  già vivevano non trovavano di meglio che arrotondare ai danni degli altri. Ritengo sia necessario che la Sacal si costituisca parte civile al fine di salvaguardare ancora di più la propria immagine. Un ringraziamento anche per la collaborazione di Alitalia e le società di gestione aeroporti".

Codacons: "I passeggeri vanno risarciti sia per i danni patrimoniali che morali"

"E' vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti". E' quanto sostiene il Codacons in merito all'inchiesta condotta dalla polizia di frontiera che ha portato a decine di arresti per furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. "E' dall'agosto 2002, infatti - prosegue la nota - dopo i furti verificatesi a Malpensa, che il Codacons ha chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà. Il Codacons ricorda che i passeggeri in questi casi hanno diritto non solo al rimborso dei danni patrimoniali subiti, ma anche ad un risarcimento per i danni non patrimoniali. Nel caso non fossero già stati a suo tempo risarciti dalle compagnie aeree, potranno decidere di rivalersi costituendosi parte civile nell'eventuale procedimento penale". "Anche i datori di lavoro di queste persone arrestate - conclude il Codacons - sono responsabili, ai sensi dell'art. 2.049 del codice civile, per i danni arrecati dal fatto illecito commessi dai lavoratori nell'esercizio delle incombenza a cui sono adibiti".

Alitalia: "Collaborazione attiva con polizia"

"La Direzione Sicurezza di Alitalia, nel corso del 2012, ha attivamente collaborato con la Polizia di frontiera di Fiumicino e di Lamezia Terme nello studio, nello sviluppo e nella conduzione di una articolata attività investigativa avente come obiettivo l'individuazione dei responsabili di numerosi furti che, in forma sempre più invasiva, si sono registrati sui bagagli dei passeggeri Alitalia". Lo afferma la stessa Compagnia in relazione all'operazione condotta stamani che ha portato, tra l'altro, all'arresto di 19 dipendenti Alitalia di Fiumicino per furti nei bagagli dei passeggeri. "Inizialmente - sostiene Alitalia - la tratta Roma Fiumicino - Lamezia Terme era risultata la più colpita da questo fenomeno che successivamente si è esteso anche ad altri scali nazionali che, seppur in forma minore, sono stati interessati dalla stessa problematica. Il proficuo scambio, tra Alitalia e la Polizia di frontiera, delle reciproche conoscenze, competenze ed esperienze professionali, unito alla fattiva collaborazione della Compagnia, hanno consentito di raggiungere un importante risultato, permettendo alla magistratura inquirente, che ha coordinato tutte le fasi dell'indagine, di emettere gli odierni provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti colpevoli". "Alitalia, quale parte lesa da questi avvenimenti - conclude la compagnia - continuerà a garantire la totale collaborazione alle forze di polizia e all'autorità giudiziaria".

Minniti (Pd): "Odiosa azione taglieggiamento. Sentito e forte ringraziamento a Polaria e magistrati lametini"

"L'operazione 'Stive pulite', frutto di un pervicace e intelligente lavoro investigativo, ha consentito di individuare i responsabili di quella che era diventata una sistematica ed odiosa azione di 'taglieggiamento' subita dagli utenti". Lo afferma, in una nota, il senatore del Pd Marco Minniti in relazione all'operazione condotta ieri dalla polaria che ha portato a 29 arresti e 57 obblighi di firma nei confronti di addetti al carico ed allo scarico di aerei in vari aeroporti accusati di centinaia di furti dai bagagli nelle stive. "Da oggi - ha aggiunto - i cittadini che vorranno usufruire dei servizi aeroportuali lo faranno in sicurezza e serenità: considero questo un fatto importante, per il quale il ringraziamento alla Polaria ed ai magistrati lametini non è rituale, ma sentito e forte".

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