Lamezia, arriva in tribunale il caso Fideuram: oggi la prima udienza

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Lamezia Terme - È arrivata in tribunale la vicenda delle truffe dell’ormai ex promoter Fideuram di Lamezia Terme perpetrata ai danni di diversi risparmiatori, scoppiata nell’autunno 2016. Un caso che era balzano anche sulle pagine di cronaca nazionale ai danni di centinaia di ignari risparmiatori. Le indagini erano state svolte da finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro e del gruppo di Lamezia Terme, coordinati dalla Procura di Lamezia. Nel maggio 2019 a fare luce sul caso, l’operazione denominata “Laverna” in esecuzione di un provvedimento cautelare personale (arresti domiciliari) e decreto di sequestro preventivo per un importo di oltre 4,5 milioni di euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lamezia. Al centro della vicenda, Vincenzo Torchia, 51 anni, già consulente finanziario della banca Fideuram di Lamezia, arrestato per truffa aggravata e autoriciclaggio.

Questa mattina, davanti al Gip Prignani, in un’aula gremita, è iniziato il processo. Gli avvocati delle parti offese hanno sollevato delle questioni preliminari in particolare in riferimento al decreto che dispone il giudizio che era stato notificato a 68 presunte “vittime” del broker. Numero che però potrebbe essere molto più alto e che interesserebbe almeno cento persone. Pertanto, è stata eccepita la nullità del decreto e il giudice si è riservato di decidere nella prossima udienza fissata al 3 ottobre in riferimento all’elenco completo delle persone offese. Nelle prossime udienze, le parti offese così come anche la stessa Fideuram e la Consob si sono riservate di costituirsi parte civile nel processo.

L’uomo fu individuato dalla guardia di finanza in seguito a numerose denunce di ignari risparmiatori che dietro la promessa di lauti guadagni nel breve periodo avrebbero consegnato all’allora promotore finanziario ingenti somme di denaro, in contanti o in titoli di credito. Avrebbe omesso di trasmettere alla banca Fideuram gli ordini di investimento dei clienti, rilasciando a questi, allo scopo di fare apparire valide le condizioni del rapporto finanziario intrapreso, false rendicontazioni. Torchia, poi, avrebbe indotto in errore i clienti dell’istituto di credito promettendo loro presunte operazioni finanziarie vantaggiose.

Nell’operazione “Laverna” furono indagati: Vincenzo Torchia 51 anni; Santo Maria Adamo 72 anni; Gianluca Condina 51 anni; Ottavio Estini 60 anni; Cinzia Bruno 47 anni; Ida Rosa Condina 47 anni; Pasquale Torchia 82 anni. 

R.V.

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