Lamezia, blitz contro traffico illecito di rifiuti ed inquinamento ambientale - NOMI e VIDEO

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Lamezia Terme - Blitz della Polizia di Stato contro un traffico illecito di rifiuti che, su delega della Direzione distrettuale antimafia delle procure di Catanzaro e Lamezia Terme, sta eseguendo due distinte ordinanze di custodia cautelare a carico di 20 persone. L'operazione è stata denominata "Quarta copia". Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti ed inquinamento ambientale. Le indagini, condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Catanzaro e dal Commissariato di Lamezia Terme, supportate da intercettazioni telefoniche, hanno fatto emergere l’esistenza di un "vero e proprio sistema criminale organizzato che gestiva in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, che venivano sversati all’interno di discariche abusive nel comprensorio lametino".

I Nomi

Maurizio Bova, 41 anni
Angelo Romanello, 35 anni
Assunta Villella, 45 anni
Giuseppe Parisi, 46 anni
Giuseppe Liparota, 60 anni
Gianfranco Liparota, 35 anni
Felice Antonio Liparota, 36 anni
Felice Gabriele, 56 anni
Domanico Antonio Sacco, 25 anni
Sarina Parisi, 58 anni
Francesco Parisi, 48 anni
Michelina Imparato, 49 anni
Matteo Molinari, 36 anni
Pasquale Gabriele, 28 anni
Giuseppe Leto, 61 anni
Domenico Bernardo, 45 anni
Tommaso Galati, 41 anni
Ferdinando Benincasa, 42 anni
Angelo Mancuso, 58 anni
Gennaro Battipaglia, 68 anni

Dieci le province italiane coinvolte da Nord a Sud dove è in corso l’esecuzione di 20 misure cautelari. I rifiuti arrivavano a Lamezia e provenivano da tutta Italia: “c’erano anche rifiuti speciali come farmaci” ha sottolineato Gratteri. Questo quanto emerso in conferenza stampa. La conseguente attività investigativa, ha fatto emergere l’esistenza di un vero e proprio sistema criminale organizzato, diretto da Maurizio Bova e Angelo Romanello, i quali, attraverso la costituzione ed il controllo di fatto della “Eco Lo.Da” con sede a Gizzeria e la “CRM” con sede a Dozza (BO) entrambe destinatarie di un provvedimento di sequestro preventivo, gestivano in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, che sono stati sversati sia all’interno della discarica abusiva di località Bagni, sia presso un ulteriore sito individuato in località San Sidero a Lamezia, prossimi ad alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio lametino.

Il Procuratore Gratteri ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto in sinergia tra la Procura di Catanzaro e quella di Lamezia. “Oggi siamo più forti” ha detto, aggiungendo come questa operazione testimoni il “recupero di credibilità della magistratura" e lancia un messaggio "di fidarsi di noi e avere fiducia ancora di più: non vi deluderemo” ha concluso. “La tematica ambientale ci sta molto a cuore” ha precisato il Procuratore Curcio in riferimento anche all’emergenza ambientale di Scordovillo e dei numerosi roghi più volte fronteggiata. 

VIDEO

Le indagini, dirette per la Procura di Catanzaro dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e dai Sostituti Procuratori Elio Romano e Corrado Cubellotti e per la Procura di Lamezia Terme dal Procuratore Salvatore Curcio e dal Sostituto Procuratore Marica Brucci, hanno preso avvio dalla individuazione di una discarica abusiva, sita in località “Bagni” a Lamezia Terme, dove alcuni autocarri si recavano per sversare rifiuti, formalmente destinati ad essere stoccati presso siti autorizzati del Nord Italia, ma di fatto inutilizzati. Gli accertamenti e le analisi a suo tempo svolti presso i siti individuati avevano permesso di rilevare la presenza anche di rifiuti classificabili come speciali e pericolosi, in particolare farmaci smaltiti attraverso gli indagati da una società campana e provenienti da quella regione. I provvedimenti restrittivi, eseguiti in collaborazione con le Squadre Mobili di Milano, Varese, Como, Torino, Bologna, Salerno, Benevento.

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